Puglia: al via il progetto strategico per il porto turistico di Otranto
BARI - “Oggi è una giornata di festa perché, dopo 14 anni di lotta contro burocrazie di ogni genere, firmiamo la concessione demaniale marittima che dà il via a un investimento strategico che accresce e qualifica l’offerta turistica della Puglia”.
Lo ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Demanio, Raffaele Piemontese, sottoscrivendo, stamattina, gli atti che avviano la realizzazione e la gestione del porto turistico di Otranto, insieme a Giovanni Bruno e Gianluca Piredda, commissari straordinari della Società Italiana per Condotte d’Acqua SpA che investirà 50 milioni di euro per un progetto che si completerà in tre anni.
“La Puglia – ha aggiunto Piemontese – si dota, così, di un’infrastruttura in grado di ospitare fino a 400 imbarcazioni stanziali da diporto, sia a vela che a motore, con lunghezza fino a 40 metri, più una serie di posti per natanti in transito soprattutto per il periodo estivo, alcuni anche per maxi yacht con lunghezza superiore ai 25 metri; Otranto valorizza gli spazi pubblici e panoramici lungo il mare, attraverso una struttura pensata per ‘cucirsi’ con il porto interno esistente, nel rispetto dei valori paesaggistici che caratterizzano una città simbolo, la più a est della penisola italiana, protesa nel Mediterraneo”.
“Per Otranto significa un salto di qualità importantissimo di cui possiamo facilmente ipotizzare le ricadute economiche e occupazionali perché abbiamo sperimentato sul campo ciò che è riuscito a scatenare, da questo punto di vista, il porto interno che specializzeremo nel diporto sociale”, ha osservato il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, parlando di “traguardo storico raggiunto grazie a una conduzione impeccabile, da parte della Regione Puglia, di una conferenza di servizi molto complessa sul piano procedimentale”.
Ricorsi alla giustizia amministrativa, complessità della conferenza di servizi e, dal 2018, anche la procedura di amministrazione straordinaria che ha riguardato Condotte, società che, nel lontano 2007, aveva presentato l’istanza per la realizzazione del porto turistico di Otranto alla Capitaneria di Porto di Gallipoli.
Insieme alla dirigente della Sezione Demanio e Patrimonio della Regione Puglia, Costanza Moreo, alla firma della concessione demaniale erano presenti, stamattina, due dei tre commissari che, da tre anni, gestiscono le vicende societarie della società.
“Questa per noi è stata una vera e propria sfida e una scommessa, in rapporto al fatto che, sul piano finanziario, il porto da solo non reggeva e, dunque, abbiamo deciso di acquistare anche un’area attigua su cui realizzare attività immobiliari che rendono sostenibile un investimento importante per un’infrastruttura utile al Paese”, ha detto Bruno, evidenziando, che, quella su Otranto, è un’operazione che incrementa il patrimonio “core” di Condotte, insieme a grandi opere nazionali come la Citta della Salute di Milano, il Policlinico di Caserta e l’Ospedale Cisanello di Pisa.
“Il progetto del porto di Otranto è molto bello”, ha voluto sottolineare Piredda, riferendosi all’attenzione riservata alle opere e al contesto urbano e portuale esistente, con particolare riferimento al verde, alla qualità dei materiali costruttivi e agli ingombri verticali delle strutture.
“Il passaggio che completiamo oggi testimonia l’attenzione verso una città-regione, quale può considerarsi Otranto, e esprime una modalità dell’offerta attraverso cui la Puglia può diventare davvero regione turistica, nel senso che sa attrarre altre persone che vogliono venire in Puglia e possibilmente altre persone che abbiano molta capacità di spesa”, ha osservato il presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale, Fabiano Amati, che ha ripercorso il lavoro condiviso, in particolare, con il deputato Alberto Losacco, anch’egli presente stamattina alla firma della concessione demaniale, insieme al consigliere regionale Gianfranco De Blasi.
“Avviare questo investimento strategico era per noi decisivo, come dimostra il fatto che subito dopo l’intervento del Consiglio dei Ministri che ha consentito la chiusura della procedura ambientale, nel 2016 il presidente Michele Emiliano ha sottoscritto l’Accordo di programma con il Comune di Otranto”, ha ricordato in conclusione Piemontese, mettendo l’accento sugli impegni che stanno caratterizzando “questa legislatura post COVID-19 per l’elaborazione di norme e l’adozione di provvedimenti che riducano i tempi di realizzazione delle opere e indirizzino la burocrazia regionale non sulle procedure ma sul raggiungimento degli obiettivi”.
“La Puglia – ha aggiunto Piemontese – si dota, così, di un’infrastruttura in grado di ospitare fino a 400 imbarcazioni stanziali da diporto, sia a vela che a motore, con lunghezza fino a 40 metri, più una serie di posti per natanti in transito soprattutto per il periodo estivo, alcuni anche per maxi yacht con lunghezza superiore ai 25 metri; Otranto valorizza gli spazi pubblici e panoramici lungo il mare, attraverso una struttura pensata per ‘cucirsi’ con il porto interno esistente, nel rispetto dei valori paesaggistici che caratterizzano una città simbolo, la più a est della penisola italiana, protesa nel Mediterraneo”.
“Per Otranto significa un salto di qualità importantissimo di cui possiamo facilmente ipotizzare le ricadute economiche e occupazionali perché abbiamo sperimentato sul campo ciò che è riuscito a scatenare, da questo punto di vista, il porto interno che specializzeremo nel diporto sociale”, ha osservato il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, parlando di “traguardo storico raggiunto grazie a una conduzione impeccabile, da parte della Regione Puglia, di una conferenza di servizi molto complessa sul piano procedimentale”.
Ricorsi alla giustizia amministrativa, complessità della conferenza di servizi e, dal 2018, anche la procedura di amministrazione straordinaria che ha riguardato Condotte, società che, nel lontano 2007, aveva presentato l’istanza per la realizzazione del porto turistico di Otranto alla Capitaneria di Porto di Gallipoli.
Insieme alla dirigente della Sezione Demanio e Patrimonio della Regione Puglia, Costanza Moreo, alla firma della concessione demaniale erano presenti, stamattina, due dei tre commissari che, da tre anni, gestiscono le vicende societarie della società.
“Questa per noi è stata una vera e propria sfida e una scommessa, in rapporto al fatto che, sul piano finanziario, il porto da solo non reggeva e, dunque, abbiamo deciso di acquistare anche un’area attigua su cui realizzare attività immobiliari che rendono sostenibile un investimento importante per un’infrastruttura utile al Paese”, ha detto Bruno, evidenziando, che, quella su Otranto, è un’operazione che incrementa il patrimonio “core” di Condotte, insieme a grandi opere nazionali come la Citta della Salute di Milano, il Policlinico di Caserta e l’Ospedale Cisanello di Pisa.
“Il progetto del porto di Otranto è molto bello”, ha voluto sottolineare Piredda, riferendosi all’attenzione riservata alle opere e al contesto urbano e portuale esistente, con particolare riferimento al verde, alla qualità dei materiali costruttivi e agli ingombri verticali delle strutture.
“Il passaggio che completiamo oggi testimonia l’attenzione verso una città-regione, quale può considerarsi Otranto, e esprime una modalità dell’offerta attraverso cui la Puglia può diventare davvero regione turistica, nel senso che sa attrarre altre persone che vogliono venire in Puglia e possibilmente altre persone che abbiano molta capacità di spesa”, ha osservato il presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale, Fabiano Amati, che ha ripercorso il lavoro condiviso, in particolare, con il deputato Alberto Losacco, anch’egli presente stamattina alla firma della concessione demaniale, insieme al consigliere regionale Gianfranco De Blasi.
“Avviare questo investimento strategico era per noi decisivo, come dimostra il fatto che subito dopo l’intervento del Consiglio dei Ministri che ha consentito la chiusura della procedura ambientale, nel 2016 il presidente Michele Emiliano ha sottoscritto l’Accordo di programma con il Comune di Otranto”, ha ricordato in conclusione Piemontese, mettendo l’accento sugli impegni che stanno caratterizzando “questa legislatura post COVID-19 per l’elaborazione di norme e l’adozione di provvedimenti che riducano i tempi di realizzazione delle opere e indirizzino la burocrazia regionale non sulle procedure ma sul raggiungimento degli obiettivi”.