BARI - “Noi siamo un corpo unico, non siamo più un Sud che butta il tavolo all’aria. Ogni volta che qualcuno di noi ha un problema, è come se lo avessimo tutti. Abbiamo smesso di dire ‘questo non è di mia competenza’ e giochiamo di squadra”.
Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo questa mattina a Bari all’Assemblea generale degli Industriali di Confindustria di Bari ("Più Sud, Più Europa. Il futuro è oggi”) alla quale hanno partecipato il presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi, il presidente di Confindustria Bari-Bat, Sergio Fontana e il sindaco di Bari Antonio Decaro.
“Confindustria, a livello nazionale e locale, dice che la Puglia - ha detto il presidente Emiliano - è stata la migliore Regione italiana nel definire gli aiuti alle imprese. E se la Puglia, insieme alla Lombardia, è la Regione che ha contenuto di più gli effetti negativi del covid sul PIL, la ragione è la qualità e l’entità degli aiuti che abbiamo dato alle imprese pugliesi. Questo è un punto chiave che spiega il ruolo che la Regione svolge, per la parte pubblica, nel sostenere l’iniziativa economica e privata. Questo elemento fa della Puglia la prima Regione del Mezzogiorno, è stato detto dal presidente di Confindustria, nel tenere il ciclo economico e nel prepararsi all’utilizzo del Recovery Fund.
È importante raccontarlo a tutti perché l’autostima, quindi l’opinione dell’imprenditore e del soggetto pugliese che deve andare a lavorare, sapere di essere in testa alla classifica, è molto importante. Innanzitutto per tenere il punto, perché questo ruolo va confermato di giorno in giorno, te lo devi sudare. E noi, insieme alle burocrazie regionali che sono molto efficienti, lo abbiamo conseguito e vogliamo tenercelo. Anche perché è un po’ come per i vaccini, più ne fai più te ne danno. Più soldi sei capace di spendere, più soldi ti danno. Quindi il Recovery sicuramente vedrà alcune regioni in difficoltà nella spesa e siccome quei soldi li dobbiamo spendere lo stesso, se qualcuno dimostra di essere in grado di farlo, probabilmente avrà ancora più risorse.
Sui progetti del Mezzogiorno ho seguito la legittima e intelligente denuncia del prof. Viesti: ha ragione, nel senso che il pericolo è che le Regioni del Sud non siano in grado di spendere in modo adeguato e che quindi poi, pur di spenderle, queste risorse vengano riallocate altrove. Vorremo dentro la Conferenza delle Regioni, ma anche tra le Regioni del Mezzogiorno, individuare tra di noi delle collaborazioni, anche utilizzando le buone prassi delle Regioni che hanno migliori performance, per fare in modo che tutti i soldi destinati al Mezzogiorno siano spesi bene nel Mezzogiorno. La Puglia è impegnata in questo percorso dentro la Conferenza delle Regioni”.
“Questa regione ha un tessuto imprenditoriale di tutto rispetto - ha detto il presidente Bonomi - Certo, anche in Puglia c'è stata una perdita di occupazione, di prodotto, come è successo in tutta Italia, che varia ovviamente da settore a settore, ma la maggior tenuta che c'è stata in questa regione si deve anche a strumenti eccezionali di intervento che sono stati posti localmente in aggiunta a tutti quelli a livello nazionale, strumenti nati qui, siete stati voi tempestivi, costruttivi, propositivi, indicando alla vostra regione quali sono le necessità, e mi riferisco al titolo secondo. Misure di sostegno che avrebbero dovuto rappresentare un benchmark per tutte le altre Regioni. Rendo onore non solo alla vostra capacità di confronto con le autorità e le istituzioni perché qua è più efficace, ma non lo è stata solo durante la pandemia, lo è sempre stata, anche prima”.
Sul tema ex Ilva, il presidente Emiliano ha risposto così alle domande dei giornalisti: “Il presidente di Confindustria difende il ciclo integrato, significa l’alimentazione a carbone ed è una vecchia posizione, legittima dal punto di vista industriale, ma purtroppo incompatibile con la salute e quindi con la Costituzione. Dovremmo trovare, come del resto ieri abbiamo chiarito, un processo che decarbonizzando l’Ilva, e quindi eliminando l’utilizzo del carbone e dei processi di preparazione del carbone alla colata, che poi sono quelli che determinano le emissioni nocive, consentano all’industria italiana di essere competitiva anche rispettando il Trattato di Parigi e soprattutto la salute dei miei concittadini. Dovranno passare sul mio corpo per continuare a massacrare i tarantini. Io questo, nei confronti dei tarantini, lo sento come primo dovere del mio mandato.
È chiaro che Confindustria vuole avere la garanzia che il processo di decarbonizzazione, che stiamo avviando assieme al Governo, non pregiudichi le possibilità di avere acciaio di qualità e margini all’impresa. Le trattative cominciano così, da posizioni diverse altrimenti non sono trattative. In generale il giudizio del presidente Bonomi sulla Puglia è straordinario, il rispetto che ci ha dato e l’onore che ci ha fatto con la sua visita è di buon auspicio anche per la trattativa di Taranto”.
Sulla frase del presidente Bonomi riguardo alle cozze tarantine (“Parliamo di Taranto con chi ci propone un futuro, non con chi ci propone allevamenti di cozze”) Emiliano stempera così: “Evidentemente il presidente non è un estimatore delle cozze tarantine, io so che le cozze tarantine sono una cosa importantissima e i miticoltori sono nel mio cuore e sono i principali danneggiati dall’ex Ilva quindi diciamo che chi non conosce approfonditamente il legame che c’è fra i miticoltori e Taranto poteva anche fare una battuta del genere, quindi il presidente è assolutamente perdonato. Ovviamente deve considerare però che la diossina dell’ex Ilva colpisce proprio quei coltivatori che sono un’immagine di Taranto in tutto il mondo, essendo notoriamente le cozze di Taranto le più buone del mondo”.
Parole di Elogio per la Puglia nell’intervento dal palco del presidente di Confindustria Bari-Bat, Sergio Fontana, che chiedendo “interventi volti a rafforzare il nostro sistema d’impresa” ha detto: “La Regione, attraverso Puglia Sviluppo, ha saputo ben interpretare i bisogni delle imprese, anche nel momento più critico della pandemia. Mi riferisco a misure eccezionalmente valide, come, ad esempio, quelle del Titolo II Covid, che hanno consentito di attivare in Puglia 2 miliardi di mutui bancari, con un contributo regionale aggiuntivo di circa 511 milioni di euro fortemente richiesto da Confindustria. Nell’insieme, gli incentivi regionali gestiti da Puglia Sviluppo, hanno generato nella nostra regione investimenti per oltre 5.6 miliardi.
E ben 1,2 miliardi sono stati impiegati in ricerca, sviluppo e innovazione. In questo scenario le imprese di Bari e Bat hanno fatto sempre da traino: oltre il 51,5% degli investimenti attivati, infatti, appartiene al nostro territorio provinciale. Ora, nella fase della ripartenza, non ci servono aiuti a pioggia, ma interventi mirati e lungimiranti”.
“Confindustria, a livello nazionale e locale, dice che la Puglia - ha detto il presidente Emiliano - è stata la migliore Regione italiana nel definire gli aiuti alle imprese. E se la Puglia, insieme alla Lombardia, è la Regione che ha contenuto di più gli effetti negativi del covid sul PIL, la ragione è la qualità e l’entità degli aiuti che abbiamo dato alle imprese pugliesi. Questo è un punto chiave che spiega il ruolo che la Regione svolge, per la parte pubblica, nel sostenere l’iniziativa economica e privata. Questo elemento fa della Puglia la prima Regione del Mezzogiorno, è stato detto dal presidente di Confindustria, nel tenere il ciclo economico e nel prepararsi all’utilizzo del Recovery Fund.
È importante raccontarlo a tutti perché l’autostima, quindi l’opinione dell’imprenditore e del soggetto pugliese che deve andare a lavorare, sapere di essere in testa alla classifica, è molto importante. Innanzitutto per tenere il punto, perché questo ruolo va confermato di giorno in giorno, te lo devi sudare. E noi, insieme alle burocrazie regionali che sono molto efficienti, lo abbiamo conseguito e vogliamo tenercelo. Anche perché è un po’ come per i vaccini, più ne fai più te ne danno. Più soldi sei capace di spendere, più soldi ti danno. Quindi il Recovery sicuramente vedrà alcune regioni in difficoltà nella spesa e siccome quei soldi li dobbiamo spendere lo stesso, se qualcuno dimostra di essere in grado di farlo, probabilmente avrà ancora più risorse.
Sui progetti del Mezzogiorno ho seguito la legittima e intelligente denuncia del prof. Viesti: ha ragione, nel senso che il pericolo è che le Regioni del Sud non siano in grado di spendere in modo adeguato e che quindi poi, pur di spenderle, queste risorse vengano riallocate altrove. Vorremo dentro la Conferenza delle Regioni, ma anche tra le Regioni del Mezzogiorno, individuare tra di noi delle collaborazioni, anche utilizzando le buone prassi delle Regioni che hanno migliori performance, per fare in modo che tutti i soldi destinati al Mezzogiorno siano spesi bene nel Mezzogiorno. La Puglia è impegnata in questo percorso dentro la Conferenza delle Regioni”.
“Questa regione ha un tessuto imprenditoriale di tutto rispetto - ha detto il presidente Bonomi - Certo, anche in Puglia c'è stata una perdita di occupazione, di prodotto, come è successo in tutta Italia, che varia ovviamente da settore a settore, ma la maggior tenuta che c'è stata in questa regione si deve anche a strumenti eccezionali di intervento che sono stati posti localmente in aggiunta a tutti quelli a livello nazionale, strumenti nati qui, siete stati voi tempestivi, costruttivi, propositivi, indicando alla vostra regione quali sono le necessità, e mi riferisco al titolo secondo. Misure di sostegno che avrebbero dovuto rappresentare un benchmark per tutte le altre Regioni. Rendo onore non solo alla vostra capacità di confronto con le autorità e le istituzioni perché qua è più efficace, ma non lo è stata solo durante la pandemia, lo è sempre stata, anche prima”.
Sul tema ex Ilva, il presidente Emiliano ha risposto così alle domande dei giornalisti: “Il presidente di Confindustria difende il ciclo integrato, significa l’alimentazione a carbone ed è una vecchia posizione, legittima dal punto di vista industriale, ma purtroppo incompatibile con la salute e quindi con la Costituzione. Dovremmo trovare, come del resto ieri abbiamo chiarito, un processo che decarbonizzando l’Ilva, e quindi eliminando l’utilizzo del carbone e dei processi di preparazione del carbone alla colata, che poi sono quelli che determinano le emissioni nocive, consentano all’industria italiana di essere competitiva anche rispettando il Trattato di Parigi e soprattutto la salute dei miei concittadini. Dovranno passare sul mio corpo per continuare a massacrare i tarantini. Io questo, nei confronti dei tarantini, lo sento come primo dovere del mio mandato.
È chiaro che Confindustria vuole avere la garanzia che il processo di decarbonizzazione, che stiamo avviando assieme al Governo, non pregiudichi le possibilità di avere acciaio di qualità e margini all’impresa. Le trattative cominciano così, da posizioni diverse altrimenti non sono trattative. In generale il giudizio del presidente Bonomi sulla Puglia è straordinario, il rispetto che ci ha dato e l’onore che ci ha fatto con la sua visita è di buon auspicio anche per la trattativa di Taranto”.
Sulla frase del presidente Bonomi riguardo alle cozze tarantine (“Parliamo di Taranto con chi ci propone un futuro, non con chi ci propone allevamenti di cozze”) Emiliano stempera così: “Evidentemente il presidente non è un estimatore delle cozze tarantine, io so che le cozze tarantine sono una cosa importantissima e i miticoltori sono nel mio cuore e sono i principali danneggiati dall’ex Ilva quindi diciamo che chi non conosce approfonditamente il legame che c’è fra i miticoltori e Taranto poteva anche fare una battuta del genere, quindi il presidente è assolutamente perdonato. Ovviamente deve considerare però che la diossina dell’ex Ilva colpisce proprio quei coltivatori che sono un’immagine di Taranto in tutto il mondo, essendo notoriamente le cozze di Taranto le più buone del mondo”.
Parole di Elogio per la Puglia nell’intervento dal palco del presidente di Confindustria Bari-Bat, Sergio Fontana, che chiedendo “interventi volti a rafforzare il nostro sistema d’impresa” ha detto: “La Regione, attraverso Puglia Sviluppo, ha saputo ben interpretare i bisogni delle imprese, anche nel momento più critico della pandemia. Mi riferisco a misure eccezionalmente valide, come, ad esempio, quelle del Titolo II Covid, che hanno consentito di attivare in Puglia 2 miliardi di mutui bancari, con un contributo regionale aggiuntivo di circa 511 milioni di euro fortemente richiesto da Confindustria. Nell’insieme, gli incentivi regionali gestiti da Puglia Sviluppo, hanno generato nella nostra regione investimenti per oltre 5.6 miliardi.
E ben 1,2 miliardi sono stati impiegati in ricerca, sviluppo e innovazione. In questo scenario le imprese di Bari e Bat hanno fatto sempre da traino: oltre il 51,5% degli investimenti attivati, infatti, appartiene al nostro territorio provinciale. Ora, nella fase della ripartenza, non ci servono aiuti a pioggia, ma interventi mirati e lungimiranti”.