BARI - Con le star americane Ambrose Akinmusire, David Murray, Fred Hersch e Antonio Sánchez, i leoni italiani del sax Francesco Bearzatti, Roberto Ottaviano ed Emanuele Cisi e il trio Bumps, il grande jazz a Bari si prende la rivincita (e la scena) dall’8 all’11 luglio e dal 26 al 29 agosto (sempre alle ore 21), nell’Arena della Pace, al quartiere Japigia (via Nicola Loiacono, 20). Si terrà, infatti, in due tranche la prima edizione del Jazz RevengeFest organizzato dall’associazione Nel Gioco del Jazz con la direzione artistica di Roberto Ottaviano, che per iniziare accende i riflettori su quattro protagonisti indiscussi dell’attuale scena afroamericana.
Si parte, dunque, l’8 luglio con Ambrose Akinmusire, il trombettista originario di Oakland cresciuto nel mito di Miles Davis e Clifford Brown. Da qualche anno considerato una delle nuove stelle del jazz mondiale, Akinmusire sarà di scena in quartetto con Fabian Almazan (pianoforte), Arish Raghavan (basso) e Justin Brown (batteria). Esploso giovanissimo nei Five Elements di Steve Coleman (esponente di punta dell’M-Base newyorchese), Akinmusire ha esordito a suo nome con «When The Heart Emerges Glistening» per la Blue Note, etichetta che ha anche pubblicato il più recente «On the Tender Spot of Every Callouse Moment», altro disco celebrato da pubblico e critica (biglietti 25 euro).
Il 9 luglio sarà la volta del Brave New World Trio nel quale il sassofonista David Murray, uno dei grandi dell’avanguardia afroamericana e fondatore del mitico World Saxophone Quartet, dialogherà con due terzi del New Zion Trio, ovvero Bradley Jones (basso e contrabbasso) e Hamid Drake (batteria), anche loro straordinari improvvisatori (biglietti 25 euro).
Il 10 luglio i riflettori saranno tutti per Fred Hersch, il pianista di Cincinnati originariamente influenzato da Bill Evans ma poi capace di sviluppare un approccio personalissimo allo strumento grazie soprattutto a un tocco inconfondibile (biglietti 30 euro).
La prima parte del Jazz RevengeFest si chiuderà l’11 luglio con un quartetto stellare capitanato dal batterista messicano Antonio Sánchez e completato da Donny McCaslin (sax tenore), Miguel Zenon (sax contralto) e Scott Colley (basso). Quattro volte vincitore di Grammy Award e punto di riferimento ritmico in vari progetti di Pat Metheny, Antonio Sánchez vanta centinaia di apparizioni in album dei grandi del jazz, da Chick Corea a Charlie Haden a Michael Brecker, e nel proprio curriculum annovera anche la colonna sonora di «Birdman», il film del regista Alejandro Gonzales Inarritu premiato con quattro Oscar (biglietti 25 euro).
I concerti di luglio, per i quai è possibile anche sottoscrivere un abbonamento al costo di 80 euro, saranno preceduti e affiancati dal ciclo «Storia e storie di Jazz», quattro guide all’ascolto tra aneddoti e immagini dal 6 al 9 luglio (ore 18) condotte nella parrocchia di San Marco (via Caldarola, 50) dai critici musicali Ugo Sbisà e Fabrizio Versienti e dalla cantante Lisa Manosperti. Sbisà parlerà il 6 luglio di «A Love Supreme» di John Coltrane e il 7 luglio di «Bitches Brew» di Miles Davis, mentre Versienti racconterà l’8 luglio genesi e contenuti di «Mingus Ah Um» di Charles Mingus, altro disco capolavoro. Infine, il 9 luglio Lisa Manosperti terrà un incontro sulla voce come strumento e sui grandi jazz singer.
La seconda parte del Jazz RevengeFest è prevista dal 26 al 29 agosto e punterà sul jazz italiano con particolare attenzione ai virtuosi del sax, strumento caro a Roberto Ottaviano, anche lui tra i protagonisti di questa tranche di programmazione, per la quale il costo dell’abbonamento è fissato a 60 euro (concerti singoli 20 euro).
Il calendario si aprirà il 26 agosto con il Tinissima 4et di Francesco Bearzatti, il sassofonista che all’inizio del 2021 ha pubblicato «Zorro», omaggio all’eroe della resistenza alle ingiustizie. Con Bearzatti sul palco saliranno Giovanni Falzone (tromba e flicorno), Danilo Gallo (basso elettrico) e Zeno De Rossi (batteria).
Il 27 agosto sarà lo stesso Roberto Ottaviano a esibirsi col suo Eternal Love, la formazione del doppio «Resonance & Rhapsodies» pubblicato dall’etichetta salentina Dodicilune e consacrato miglio disco del 2020 dall’ultimo Top Jazz. La line up prevede, oltre al band leader, Marco Colonna (clarinetti), Giorgio Pacorig (pianoforte), Giovanni Maier (contrabbasso) e Zeno De Rossi (batteria) (biglietti 20 euro).
Il 28 agosto è in calendario un omaggio a Lester Young dal titolo «No Eyes» firmato da un altro sassofonista di punta della scena italiana, Emanuele Cisi, coadiuvato da Dino Rubino (tromba), Rosario Bonaccorso (contrabbasso) e Adam Pache (batteria).
Chiusura il 29 agosto con i Bumps, la formazione pugliese composta da Vince Abbracciante (tastiere), Davide Penta (basso elettrico) e Antonio Di Lorenzo (batteria) invitata a presentare il recente progetto discografico «Ars Insidiae», un omaggio alle sonorità vintage dentro un mélange di jazz contaminato nel quale non mancano echi di bande di paese.
Inoltre, l’associazione Nel Gioco del Jazz propone anche il «Jazz in terrazza», al Dexter Art Bistrot (via Giulio Petroni, 127), il giovedì, per tutta l’estate.
Biglietti su www.liveticket.it e www.nelgiocodeljazz.com. Info e WhatsApp 351.2101227 e 338.9031130.