TARANTO - “La scorsa notte in un locale di Taranto due gruppi di ragazzi poco più che ventenni hanno risolto una discussione a colpi di pistola. Una decina i feriti di cui uno in modo grave. E’ un episodio inquietante sul quale è necessario compiere una riflessione”.
Lo afferma il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (Pd).
“Non voglio fare demagogia a basso costo – aggiunge l'esponente del Pd – ma da genitore, prima ancora che da esponente politico mi chiedo: come è possibile che dei giovani riescano così facilmente a procurarsi armi e a introdurle in un locale pubblico? L’episodio dell’altra notte avrebbe potuto avere un epilogo ben più tragico che, per fortuna, non c’è stato. Ma questo non deve indurci a guardare con sufficienza a quanto accaduto”.
“La diffusione delle armi anche tra fasce di popolazione non propriamente contigue ad ambienti malavitosi è un campanello d’allarme che non può lasciarci indifferenti. La sensazione che spesso avvertiamo è che siano in aumento gli episodi di illegalità diffusa e ciò costituisce un pericoloso brodo di coltura per fenomeni malavitosi ancora più gravi e inquietanti che minano il tessuto sociale ed economico”.
La Puglia non è esente dalla presenza di organizzazioni criminali di stampo mafioso, dalla sacra corona unita, alla guerra di mala a Taranto, per finire con l’attuale situazione nel Foggiano, gli esempi sono tanti.
“Per questo – continua Di Gregorio – saluto con favore l’insediamento della Commissione Regionale di Studio e d’inchiesta sulla criminalità organizzata e auguro buon lavoro a tutti i componenti, a cominciare dal presidente Perrini. Collegandomi a quanto accaduto a Taranto la notte scorsa, però, chiedo ai colleghi della Commissione di guardare con attenzione anche a quei tanti episodi criminali considerati minori, ai micro reati, all’illegalità diffusa che spesso diventa l’humus su cui scresce e prolifera il crimine organizzato”.
“Non voglio fare demagogia a basso costo – aggiunge l'esponente del Pd – ma da genitore, prima ancora che da esponente politico mi chiedo: come è possibile che dei giovani riescano così facilmente a procurarsi armi e a introdurle in un locale pubblico? L’episodio dell’altra notte avrebbe potuto avere un epilogo ben più tragico che, per fortuna, non c’è stato. Ma questo non deve indurci a guardare con sufficienza a quanto accaduto”.
“La diffusione delle armi anche tra fasce di popolazione non propriamente contigue ad ambienti malavitosi è un campanello d’allarme che non può lasciarci indifferenti. La sensazione che spesso avvertiamo è che siano in aumento gli episodi di illegalità diffusa e ciò costituisce un pericoloso brodo di coltura per fenomeni malavitosi ancora più gravi e inquietanti che minano il tessuto sociale ed economico”.
La Puglia non è esente dalla presenza di organizzazioni criminali di stampo mafioso, dalla sacra corona unita, alla guerra di mala a Taranto, per finire con l’attuale situazione nel Foggiano, gli esempi sono tanti.
“Per questo – continua Di Gregorio – saluto con favore l’insediamento della Commissione Regionale di Studio e d’inchiesta sulla criminalità organizzata e auguro buon lavoro a tutti i componenti, a cominciare dal presidente Perrini. Collegandomi a quanto accaduto a Taranto la notte scorsa, però, chiedo ai colleghi della Commissione di guardare con attenzione anche a quei tanti episodi criminali considerati minori, ai micro reati, all’illegalità diffusa che spesso diventa l’humus su cui scresce e prolifera il crimine organizzato”.