L’aneurisma cerebrale è una dilatazione anomala di un vaso arterioso del cervello che può rompersi portando ad emorragia cerebrale e, nei casi più gravi, anche a severa invalidità e rischio di morte in una elevata percentuale di casi.
La donna lamentava un insolito mal di testa persistente da settimane e resistente alle terapie. È stata sottoposta ad una risonanza magnetica (RM) seguita da Angio-TAC nell’Unità di Radiologia, e successivamente, ad angiografia cerebrale diagnostica nell’Unità di Radiologia Interventistica. È emersa così la presenza di due aneurismi ancora integri, ad origine dalla stessa arteria e molto ravvicinati (circa 8 mm uno dall’altro), delle dimensioni di 10mm e 6mm. Per evitare il rischio di rotture, possibili in aneurismi superiori a 6mm, e vista la giovane età della paziente, i clinici hanno deciso di intervenire subito.
«La posizione dei due aneurismi, molto vicini tra loro e praticamente al centro del cervello, rendeva ad alto rischio la possibilità di un tradizionale intervento neurochirurgico con l’apertura dell’endocranio – ha spiegato Giovanni Ciccarese, da marzo direttore dell’Unità di Radiologia Interventistica dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza –. Si è deciso così, in accordo con neurochirurghi ed anestesisti-rianimatori, di intervenire con una metodica endovascolare che consiste nell’introdurre dall’arteria femorale, all’altezza dell’inguine, una mini sonda di pochi millimetri in grado di viaggiare lungo l’arteria fino a raggiungere la parte interessata, in questo caso il cervello. In prossimità dei due aneurismi è stato posizionato uno “stent” a diversione di flusso, una piccolissima rete metallica molto fitta a forma di cilindro che permette al flusso sanguigno di procedere nel suo percorso naturale all’interno dell’arteria. Così facendo – ha concluso Ciccarese – i due aneurismi sono stati esclusi dal circolo sanguigno e si andranno pian piano a chiudere rimanendo innocui».
Dopo l’intervento ‒ eseguito dai radiologi interventisti Giovanni Ciccarese, Vincenzo Strizzi, Michele Falcone e Michelangelo Nasuto, con l’assistenza degli anestesisti Aldo Manuali e Elisabetta Di Benedetto ‒ la donna è rimasta in osservazione in Anestesia e Rianimazione II per 18 ore ed è stata dimessa completamente asintomatica tre giorni dopo. Dal primo gennaio la Radiologia Interventistica ha già eseguito altri 8 trattamenti endovascolari di aneurisma cerebrale, 5 in urgenza e 3 in elezione, con risultati più che soddisfacenti.
L’Unità garantisce un servizio di reperibilità di 24h per 7 giorni e, oltre all’attività ambulatoriale (visite ed eco-color-Doppler), esegue circa 2.000 procedure interventistiche all’anno che spaziano in diversi campi della medicina: vascolare (cerebrale, addominale ed arti inferiori), muscolo-scheletrico (in particolare colonna vertebrale), epatico, oncologico ed urinario. Utilizza esclusivamente tecniche mini invasive, che evitano quindi il taglio chirurgico, e che permettono di trattare un aneurisma cerebrale, un piede diabetico o un’ernia discale con un periodo breve di ricovero e tempi più rapidi di ripresa.