ROMA - Sono 9 e la più diffusa è ancora la Alfa. A preoccupare, però, la Delta che è in aumento rispetto al mese precedente. Arrivano evidenze sulla presenza anche della Lambda, scoperta la prima volta in Perù.
La seconda variante per diffusione nel nostro paese è la Delta, indicata con la sigla B.1.617.2 e identificata in India, si è rapidamente diffusa in un centinaio di Paesi grazie alla grande efficienza con cui si trasmette, stimata fra il 50% e il 60% superiore rispetto alla variante Alfa.
È una sorvegliata speciale anche in Italia, dove rappresenta il 27,2% delle sequenze depositate. Sia l’Alfa sia la Delta sono delle cosiddette Voc (Variants of concern), ossia varianti che destano preoccupazione e sono seguite con attenzione in tutto il mondo.
Corrispondono allo 0,4% le sequenze depositate della variante Lambda (C 37), identificata in Perù.
Presente in Italia anche la variante Beta (B.1.351), identificata in Sudafrica e in grado di diffondersi con un’efficienza maggiore del 50% rispetto al virus originario e soprattutto tra i giovani.
Presente in Italia anche la variante Beta (B.1.351), identificata in Sudafrica e in grado di diffondersi con un’efficienza maggiore del 50% rispetto al virus originario e soprattutto tra i giovani.