TARANTO - “E’ stato accertato anche un caso di variante Delta fra gli immigrati ospiti dell’hotspot di Taranto. Dei 26 soggetti risultati positivi al Covid, 19 sono stati trasferiti in una struttura appositamente individuata, che comunque sarà affidata al controllo delle forze di polizia. E adesso sarà necessario uno screening su tutti i colleghi impiegati nei servizi di ordine pubblico e di controllo del territorio perchè, in un modo o nell’altro, possono essere venuti in contatto con i migranti, specie nel momento in cui alcuni di loro si sono allontanati dall’hotspot. Sul fronte di tutte le problematiche connesse all’immigrazione questa sarà , tanto per cambiare, un’estate interminabile, ed è necessario che si adottino contromisure straordinarie, anche per non vanificare tutti gli sforzi compiuti fin qui contro la pandemia”.
Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia, a proposito della situazione registrata presso l’hotspot di Taranto.
“Questa struttura, così com’è, presenta gravi carenze strutturali – afferma Rocco Caliandro, Segretario provinciale Fsp Taranto -, a cominciare da una recinzione da pollaio, alla cui inadeguatezza sopperisce quotidianamente il personale con perimetrazioni umane, fatte dagli uomini e dalle donne delle Forze di Polizia schierate in questi giorni sotto il sole a più di 40°. A questo si aggiunge il fatto che, come avevamo già denunciato lo scorso anno, continuamente gli operatori vengono in contatto con soggetti positivi al Covid, che scappano o tentano di scappare. Continuiamo a denunciare che non ci sono protocolli di intervento adeguati, che limitino il pericolo per noi e le nostre famiglie”.
“Questa struttura, così com’è, presenta gravi carenze strutturali – afferma Rocco Caliandro, Segretario provinciale Fsp Taranto -, a cominciare da una recinzione da pollaio, alla cui inadeguatezza sopperisce quotidianamente il personale con perimetrazioni umane, fatte dagli uomini e dalle donne delle Forze di Polizia schierate in questi giorni sotto il sole a più di 40°. A questo si aggiunge il fatto che, come avevamo già denunciato lo scorso anno, continuamente gli operatori vengono in contatto con soggetti positivi al Covid, che scappano o tentano di scappare. Continuiamo a denunciare che non ci sono protocolli di intervento adeguati, che limitino il pericolo per noi e le nostre famiglie”.