2 agosto 1980: un quinto uomo nel mistero di Bologna?
NICOLA ZUCCARO - "E' Paolo, è certamente Paolo, perchè ha una fossetta qua (accanto al mento, ndr), ha i capelli più indietro, ma è comunque lui. Nella foto del telegiornale, lo riconosco ancora meglio. E' Paolo, ed è riconoscibile da parte mia, nella parte inferiore del video". Quanto testimoniato e affermato presso la Corte d'Assise di Bologna da Maurizia Bonini (ex moglie del terrorista nero Paolo Bellini) e poi successivamente riportato nel dorso bolognese di " La Repubblica" del 21 luglio 2021, potrebbe segnare la svolta nella risoluzione penale relativa ai mandanti e agli esecutori della Strage presso la Stazione ferroviaria di Bologna. A provocarla fu un ordigno inserito in una valigia, e presumibilmente collocato da Paolo Bellini nella rispettiva sala d'aspetto.
Esponente di Avanguardia Nazionale fra gli anni '70 e gli anni '80, Bellini è stato riconosciuto dalla sua ex coniuge, nel video precedentemente menzionato e girato da un turista straniero di passaggio dalla Stazione, pochi minuti dopo la terribile esplosione avvenuta alle 10.25 di sabato 2 agosto 1980 e che provocò la morte di 85 persone e il ferimento di altre 200. Paolo Bellini, imputato con Valerio Fioravanti, Luigi Ciavardini, Francesca Mambro (già condannati in via definitiva) e con Gilberto Cavallini (condannato 1 anno fa all'ergastolo) potrebbe essere il quinto uomo che contribuì alla realizzazione dell'efferato atto terroristico. Le sue precedenti dichiarazioni, risultate piuttosto contraddittorie agli occhi e agli orecchi degli inquirenti, unitamente al filmato divulgato nei giorni scorsi, potrebbero condurre al definitivo accertamento della verità e, sopratutto, alla definitiva individuazione dei mandanti e degli esecutori di uno dei Misteri d'Italia che a 41 anni di distanza, resta irrisolto.