Curiosità e curiosi nei proverbi

VITTORIO POLITO - Che cos’è la curiosità? È il desiderio abituale o episodico di vedere, conoscere o sapere qualcosa per vie insolite. Desideroso per istruzione e amore della verità o, più spesso, per indole leggera e pettegola. C’è anche la curiosità intellettuale disinteressata che è linfa e sangue della vera civiltà (Jean Jacques Trevelyan).

Secondo il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche (1844-1900), «Se la curiosità non esistesse, si farebbe assai poco per il bene del prossimo. Ma la curiosità si insinua sotto il nome di dovere o di pietà nella casa dello sventurato e del bisognoso. Forse anche nel famoso amore materno v’è una buona parte di curiosità». Ezra Pound (1885-1972), poeta e saggista, consigliava ai giovani di avere curiosità.
In un mondo che si rinchiude nella propria intimità, al punto da disinteressarsi colpevolmente degli altri, per paura di essere coinvolto in qualche responsabilità, la curiosità non è certo ben vista. Non per nulla la curiosità è femmina. Lo stesso termine è femminile, appartiene naturalmente alle donne per la loro condizione storica di vita casalinga, perché sono state le custodi della sicurezza informativa della famiglia.
I curiosi, detti anche ficcanasi, invece, smaniano dalla voglia di sapere i fatti altrui per poterli poi riferire ad altri. Insomma tendono a ficcare il naso in cose che non li riguardano, che altri non vorrebbero far sapere, allo scopo di avere argomenti per le loro chiacchiere: un vero e proprio chiacchierone! Spesso, però, il curioso, come gli uccelli, finisce nella rete e si trova di fronte a situazioni scomode ed anche pericolose.
Ed ora i proverbi.
“Di curiosità campano le civette”. Proverbiale è la capacità della civetta di attrarre con gli occhi e le movenze gli altri uccelli intorno a sé, e per questo usata dai cacciatori come zimbello. In senso figurato la ‘civetta’ è anche la donna che si preoccupa di essere elegante, attraente seduttiva.
“Con le curiosità si finisce all’inferno”. A furia di cercare, intromettersi, il curioso finisce per cacciarsi nei guai e mettersi in situazioni scomode e può essere accusato anche di cose che non ha fatto. Insomma un vizio moralmente spregevole.
“Curiosi e indiscreti non tengono (meritano) segreti”. Curiosi e indiscreti smaniano dalla voglia di sapere i fatti altrui per farsi vanto di saperne di più. Gli indiscreti fanno domande impertinenti e cercano di scoprire per vie traverse, quello che altri vogliono tener nascosto.
“Il curioso parla”. Solitamente il curioso indaga sui fatti altrui per il piacere di farne oggetto con le sue chiacchiere. Pertanto chi ha davanti un curioso, sappia che a che fare con un chiacchierone.
E il curioso ricordi che, secondo David Sedaris, scrittore e umorista statunitense, se leggesse di nascosto il diario di qualcun altro, avrà certamente ciò che si merita.

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