ROMA - Dopo le sospensioni e le moratorie, lo Stato torna gradualmente a chiedere quanto dovuto. Dopodomani scade poi anche la rata per il pagamento del saldo della cosiddetta "rottamazione-ter" che era stata prolungata.
Chi aveva un debito scaduto all’8 marzo 2020, ad esempio per un vecchio accertamento non contestato, potrà ricevere già dai primi di settembre l’atto di pignoramento. Chi, invece, alla stessa data, aveva in corso una dilazione, può versare le rate sospese entro la fine di settembre. Significa che non subirà alcuna attività di recupero prima di inizio ottobre.
Via libera dal 1° settembre anche ai pignoramenti degli stipendi, dei conti correnti o dei canoni degli affitti. Il debitore riceverà un’intimazione al pagamento entro cinque giorni solo nel caso in cui sia trascorso più di un anno dalla notifica della cartella.
Per quanto concerne i fermi amministrativi e le ipoteche, dovranno essere preceduti da una notifica di preavviso, con l’invito a saldare il debito con l’Agenzia delle Entrate Riscossione entro 30 giorni.
E ancora: dal 1° settembre, ripartono le verifiche che la Pubblica Amministrazione svolge quando deve saldare un conto superiore ai 5.000 euro, ad esempio per una prestazione professionale, per un appalto, ecc.
Il controllo consiste nell’accertare presso le banche dati delle Entrate se il creditore ha qualche morosità per almeno quella cifra. Se così fosse, l’ente pubblico sospenderebbe il pagamento per una cifra pari al debito scaduto, in attesa di una comunicazione di pignoramento presso terzi.