Dall’Inferno al Paradiso a San Vito dei Normanni
DELIO DE MARTINO - Si avvicina il giorno dell’anniversario della morte del sommo poeta, scomparso a Ravenna nella notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321, e in Puglia fioriscono le iniziative per celebrarne la memoria.
Dopo la Divina Commedia di cartapesta di Putignano e il video mapping ad Alberobello dove sono stati proiettati versi della Commedia sul trullo sovrano, anche San Vito dei Normanni ha voluto onorare l’altissimo poeta con una mostra. San Vito dei Normanni, centro vicinissimo a Brindisi, città citata nel Purgatorio e luogo della morte di Virgilio, ha organizzato un’esibizione d’arte intitolata Dall’Inferno al Paradiso nella navata della splendida chiesa di San Giovanni Battista, appartenuta ai Dentice di Frasso e ben restaurata nel 2000. La mostra è stata inaugurata il primo agosto alla presenza del sindaco, dell’assessore alla cultura e del direttore della rivista L’Arcobaleno, con la partecipazione degli organizzatori, Erika Gaetani e Simone Saracino, e degli altri artisti, tutti pugliesi. Prevista fino al 9 agosto, la mostra è stata da subito prorogata almeno fino a ferragosto.
Sul lato destro della navata si incontra per prima una suggestiva collezione di Francesco D’Agnano Dante in tutte le lingue, cioè edizioni (intere o parziali) del poema in varie lingue dallo spagnolo e catalano all’arabo, ma anche in dialetti come il napoletano e il tarantino, in rappresentanza di tante altre traduzioni dialettali del poema, fra le quali quella di Gaetano Savelli (La chemmedie de Dande veldat’a la barese, Savarese, Bari, 1971) e quella in “vernacolo garganico” di Joseph Tusiani del I canto dell’Inferno.
Al centro e frontale un olio su tavola di Massimo Fedele accoglie e seduce i visitatori, suggerendo il percorso salvifico che si snoda da destra a sinistra, dall’Inferno al Paradiso come dice il titolo: un’ammaliante Beatrice con la lunga chioma ondulata e fluente che, accovacciata, cinge le gambe con le braccia. Dello stesso artista sono anche due oli su cartoncino Il volto e La porta dell’Inferno con Dante dallo sguardo sofferto che con una mano tiene e mostra la Comedìa e con l’altra spezza la scritta Perdete ogni speranza o voi che entrate, variazione di Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate (canto III). Suggestivo il Giudizio Universale Dantesco, olio su tela ma quasi graphic novel, di Mina Ruggiero con Dante, Virgilio e i cavalieri dell’apocalisse che in corsa seguono la direzione indicata dalla mano di Dio verso i dannati. Della stessa artista è anche una copia d‘autore del ritratto di Dante di Agnolo Bronzino con il libro aperto con l’ultimo verso del poema L’amore che move il sole e l’altre stelle.
Immaginifico è Eden: per esser complici (mixed maedia on canvas) di Francesco Cardone. Triste è il Poeta nella sanguigna su cartoncino di Ivo Falchi Dante, Beatrice e Virgilio, Specchio dell’anima, dalla collezione di Antonio Santoro, dalla quale provengono anche due stampe su cartoncino di Doré: Caronte (in realtà Flegias) accompagna Dante e Virgilio, relativa al traghettamento sullo Stige e allo sdegno del poeta verso Filippo Argenti (canto VIII), e Ruggiero abbatte l’orca che sta per divorare Angelica, che in realtà si riferisce al canto X dell’Orlando furioso.
Nel fondo della chiesa, davanti all’altare della chiesa che fa da suggestivo sfondo, spicca una imponente istallazione policroma di grande effetto realizzata da Saracino sul modello del presepe napoletano e che riproduce plasticamente il dipinto di Domenico di Michelino Dante con la Divina Commedia in Santa Maria del Fiore a Firenze.
Sul lato sinistro della navata le iconografie sono più paradisiache, con Dante che trova il suo paradiso proprio in Puglia. Al termine della mostra si trova infatti la pittura acrilica con mosaico di paillettes, L’amor che move il sol e l’altre stelle di Pieranna Terzi: Dante sdraiato e con occhiali scuri prende il sole in spiaggia mentre assaggia un gelato Paradiso dell’Algida, messo in commercio proprio in queste settimane dopo Inferno e Purgatorio, e legge una recente pagina della Gazzetta del Mezzogiorno, il glorioso quotidiano pugliese la cui pubblicazione è stata sospesa dal 2 agosto per problemi economici. Di spalle, Beatrice legge a sua volta sotto l’ombrellone. Un altro Dante della Terzi - che rivisita il Dante in esilio di Domenico Peterlin - si rilassa in riva al mare con sullo sfondo un trullo di Alberobello.
In modo analogo un simmetrico doppio Omaggio al sommo poeta Dante Alighieri è stato realizzato da Cosimo Di Dio in due acquerelli e inchiostri: da un lato un Dante coronato e malinconico sull’uscio di una rezza arrotolata, la classica tapparella rinfrescante sull’uscio delle case di San Vito, e dall’altro un Dante questa volta con l’espressione dubbiosa su un lato della chiesa madre di San Vito con tanto di divieto di sosta 0-24. Vistosi consapevoli anacronismi per legare il sommo poeta all’amata cittadina.
Infine in una sala a sinistra viene proiettato il filmato di Sergio Lipari Il viaggio di Dante, un video didattico realizzato con la tecnica del painting in motion, che consente di animare le pitture artistiche di Gustave Doré. Il filmato, dedicato alla vita di Dante, è già stato proiettato il 26 luglio nella cripta di San Biagio e è stato anche proposto con successo in varie scuole di vario ordine e grado.
In conclusione una bella occasione per visitare la graziosa cittadina salentina, tutta da riscoprire ma già nota per essere stata scelta come set per diversi film tra i quali L’uomo nero e La terra di Sergio Rubini e Latin lover di Cristina Comencini.