ROMA - Nonostante la corsa alla vaccinazioni, è ancora senza green pass circa un italiano su cinque che non ha avuto almeno una somministrazione o è guarito dal Covid negli ultimi sei mesi e che quindi solo dopo aver fatto il tampone potrà sedersi al chiuso in bar, ristoranti e agriturismi. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti diffusa in occasione dell’entrata in vigore dell’obbligo del green pass per ristoranti al chiuso, bar (ma non al bancone), cinema, teatro, musei; palestre, sagre, stadi, congressi e grandi eventi.
La misura – sottolinea la Coldiretti – interessa da subito circa 360mila ristoranti, trattorie, pizzerie, agriturismi dei quali solo poco più della metà dispone di spazi all’aperto dove tuttavia sono notevolmente aumentati i coperti grazie alle flessibilità concessa sull’utilizzo degli spazi pubblici. In difficoltà – continua la Coldiretti – sono soprattutto gli esercizi situati nei centri urbani stretti tra traffico ed asfalto mentre al contrario gli agriturismi godono della disponibilità di grandi aree all’estero che consentano di garantire al meglio le distanze. Inoltre il green pass non è richiesto per chi alloggia nella struttura al pari di quanto avviene per gli alberghi.
Con l’entrata in vigore delle nuove norme e l’estensione dell’utilizzo obbligatorio del green pass, dalla scuola ai trasporti, varato dal governo per il primo settembre è prevista una accelerazione della campagna di vaccinazione nei confronti dei circa 11 milioni di italiani che secondo la stima della Coldiretti non ne hanno ancora la disponibilità .
Una necessità – precisa la Coldiretti per sostenere la ripresa della ristorazione che deve fare i conti nella stagione estiva con la mancanza di circa 4 milioni di turisti stranieri nel mese di agosto fermati dalla ripresa internazionale dei contagi. La ristorazione – conclude la Coldiretti – è tra i settori più colpiti dalla pandemia con i consumi alimentari degli italiani fuori casa che nel 2020 sono scesi al minimo da almeno un decennio con un crack senza precedenti per bar, ristoranti, trattorie e agriturismi che hanno dimezzato il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro nel 2020.