VITTORIO POLITO - Orso è il nome delle varie specie di mammiferi carnivori appartenenti alla famiglia ursidi, caratterizzate da grande mole (fino a 2,80 m. di lunghezza totale), corpo tozzo, testa grande, muso terminante a punta tronca, occhi e orecchi piccoli, coda cortissima, arti robusti muniti di artigli poderosi; sono animali onnivori e vivono negli ambienti più diversi.
Ad alcune persone si attribuiscono delle caratteristiche ritenute proprie di questo animale, specialmente la goffaggine e la poca socievolezza, per cui si dice: balla o cammina come un orso, goffamente e pesantemente. Persona scontrosa, poco socievole, solitaria.
Dalla preistoria e fino a poco tempo fa, l’orso è stato una presenza costante nella vita dell’uomo. Anticamente veniva cacciato per le sue carni, in seguito venne impiegato come animale da spettacolo. Oggi l’orso trascorre la sua vita in parchi nazionali o in giardini zoologici.
Nelle leggende rappresenta la forza bruta e istintiva e finisce per essere domato dai santi. È simbolo di vari tipi di persone, come detto, è ghiotto ed è proverbiale la sua predilezione per il miele che divora, noncurante delle punture delle numerose api che sono presenti nell’arnia.
La sua immagine è riprodotta negli stemmi delle città di Berlino, Madrid, Biella e Berna. L’orso è anche un attributo dei santi Colombiano, Ursino e Sergio; provvisto di basto compare accanto ai santi Corbiniano, Uberto e Massimino di Trier. Nella simbologia psicologica e in quella dei sogni l’orso rappresenta la personificazione dell’aspetto temibile dell’inconscio. Nell’antica Cina l’orso (hsiung), era invece simbolo della mascolinità e della forza, mentre la sua immagine speculare femminile era il serpente. Nelle fiabe cinesi l’orso ha spesso il ruolo del nostro “lupo cattivo”.
L’orso compare nella leggenda di San Gallo, che estrasse dalla zampa dell’animale una spina, ricevendo in cambio fedeltà e aiuto.
Ed ora passiamo ai proverbi.
“Prima s’ammazza l’orso e poi si vende la pelle”. Non si può pretendere di godere de vantaggi di un’impresa che si deve ancora compiere.
“Se hai la fortuna di ammazzare un orso, non raccontare che l’hai portato sulle spalle”. Se hai compiuto una prodezza non esagerare nel raccontarla perché la renderesti incredibile, dal momento che l’orso per il suo peso non è trasportabile sulle spalle.
“Quest’anno ci saranno molte pere, disse l’orso che ne avrebbe volute”. Ognuno aggiusta i discorsi e i ragionamenti, nonché le previsioni, adattandoli ai propri desideri e interessi.
“Non stuzzicare l’orso quando gli fuma il naso”. Non infastidire una persona quando è arrabbiata o se ha un carattere irritabile. L’immagine del fumo che esce dal naso è usata per indicare un’emissione violenta d’aria causata da furia o rabbia.