VITTORIO POLITO – La cristianità annovera Nicola tra i Santi più celebri, il protettore di Bari ove una grande Basilica ospita i suoi resti venerati da tutto il mondo, soprattutto dalla Russia, dalla quale numerosi pellegrini vengono nella nostra città per pregarlo e onorarlo. Il Santo, originario della Licia, è una figura storica contornata da storie e leggende che hanno arricchito la sua agiografia di particolari suggestivi e miracolosi.
Indiscutibile l’ecumenicità del nostro Santo, riconosciuta non solo dai paesi di tradizione latina (Francia, Germania, Inghilterra, Svizzera, Belgio, Spagna), ma anche da quelli slavi (Russia, Serbia, Croazia, Polonia), che giungono a Bari per testimoniare un culto più forte della stessa divisione delle chiese cattolica e ortodossa. Il pellegrinaggio russo ortodosso è quotidiano e la Sala del Tesoro della Basilica ospita preziosi doni di normanni e angioini che testimoniano la universalità della devozione a San Nicola.
I proverbi relativi al nostro Santo sono alquanto scarsi, quasi inesistenti.
“San Niccolò di Bari è festa degli scolari; festa o non festa a scuola non si resta”. San Nicola è riconosciuto anche patrono degli scolari, inoltre è considerato in certi Paesi portatore di doni nel periodo natalizio “Santa Klaus”, soprattutto in Germania e nel Nord Europa.
“San Nicola di Bari la rondine passò i mari”. I proverbi tengono conto anche di quello che accade dove non giunge l’esperienza, come per la vita degli animali ed in particolare degli uccelli migratori che con i loro ritmi segnano il mutare delle stagioni e si registrano anche prima, rispetto alla sensibilità dell’uomo. E così le rondini all’inizio di dicembre sono nel loro stanziamento invernale e il loro ritorno, sarà il presagio della primavera. Per cui per “San Benedetto la rondine sotto il tetto”.
Curiosità. Com’è noto, Bari è sede anche della Chiesa Russa, la cui costruzione fu iniziata nel 1913, per iniziativa della gran duchessa Elisabetta Fiodorovna, per ospitare i pellegrini russi che venivano a onorare San Nicola. Fu progettata da Aleksej Viktorovič Ščusev (1873-1949), tra gli autori del mausoleo di Lenin in piazza Rossa, e realizzata grazie alle donazioni di illustri fedeli, fra cui l’ultimo Zar Nicola II. La Chiesa Russa, di proprietà del Comune di Bari dal 1937, fu donata nel 2007 alla Russia in occasione di una visita in Italia del presidente Vladimir Putin. Il passaggio dell’edificio di culto alla Russia è stato uno storico riconoscimento al ruolo che i russi ebbero nell’edificazione della Chiesa e alla speciale devozione che conservano per il Santo originario di Myra, venerato in tutto il mondo. La Chiesa Russa è stata per anni il simbolo monumentale del rione Carrassi, i meno giovani ricorderanno il passaggio su Corso Sicilia del tram, prima, e della filovia, poi, che raggiungevano Carbonara a Ceglie.
Indiscutibile l’ecumenicità del nostro Santo, riconosciuta non solo dai paesi di tradizione latina (Francia, Germania, Inghilterra, Svizzera, Belgio, Spagna), ma anche da quelli slavi (Russia, Serbia, Croazia, Polonia), che giungono a Bari per testimoniare un culto più forte della stessa divisione delle chiese cattolica e ortodossa. Il pellegrinaggio russo ortodosso è quotidiano e la Sala del Tesoro della Basilica ospita preziosi doni di normanni e angioini che testimoniano la universalità della devozione a San Nicola.
I proverbi relativi al nostro Santo sono alquanto scarsi, quasi inesistenti.
“San Niccolò di Bari è festa degli scolari; festa o non festa a scuola non si resta”. San Nicola è riconosciuto anche patrono degli scolari, inoltre è considerato in certi Paesi portatore di doni nel periodo natalizio “Santa Klaus”, soprattutto in Germania e nel Nord Europa.
“San Nicola di Bari la rondine passò i mari”. I proverbi tengono conto anche di quello che accade dove non giunge l’esperienza, come per la vita degli animali ed in particolare degli uccelli migratori che con i loro ritmi segnano il mutare delle stagioni e si registrano anche prima, rispetto alla sensibilità dell’uomo. E così le rondini all’inizio di dicembre sono nel loro stanziamento invernale e il loro ritorno, sarà il presagio della primavera. Per cui per “San Benedetto la rondine sotto il tetto”.
Curiosità. Com’è noto, Bari è sede anche della Chiesa Russa, la cui costruzione fu iniziata nel 1913, per iniziativa della gran duchessa Elisabetta Fiodorovna, per ospitare i pellegrini russi che venivano a onorare San Nicola. Fu progettata da Aleksej Viktorovič Ščusev (1873-1949), tra gli autori del mausoleo di Lenin in piazza Rossa, e realizzata grazie alle donazioni di illustri fedeli, fra cui l’ultimo Zar Nicola II. La Chiesa Russa, di proprietà del Comune di Bari dal 1937, fu donata nel 2007 alla Russia in occasione di una visita in Italia del presidente Vladimir Putin. Il passaggio dell’edificio di culto alla Russia è stato uno storico riconoscimento al ruolo che i russi ebbero nell’edificazione della Chiesa e alla speciale devozione che conservano per il Santo originario di Myra, venerato in tutto il mondo. La Chiesa Russa è stata per anni il simbolo monumentale del rione Carrassi, i meno giovani ricorderanno il passaggio su Corso Sicilia del tram, prima, e della filovia, poi, che raggiungevano Carbonara a Ceglie.