BARI - L’inquinamento nei mari è una drammatica realtà , che ogni giorno abbiamo davanti ai nostri occhi. E capita così che, durante un’uscita in mare aperto per andare a pescare, due amici si imbattono in una tartaruga impigliata in un enorme sacco di naylon. Scatta così la corsa per liberarla e rimetterla in mare. A raccontare e a documentare la vicenda è Antonello Cuccovillo, odontotecnico e appassionato di pesca sportiva e amante del mare, che il 7 settembre, mentre si trovava con un suo amico in barca a un miglia dalla costa di Bari, ha notato un sacco bianco di juta, grande come un lenzuolo.
Avvicinandosi per raccoglierlo dall’acqua, i due hanno scoperto che vi era rimasta impigliata un piccolo di tartaruga. «L’abbiamo raccolta e abbiamo liberato prima le parti principali, come le zampette e la testa, racconta Antonello, poi le abbiamo tolto un filo dallo stomaco. Dopo aver constatato che non aveva ami in bocca, abbiamo provveduto a liberarla di nuovo in mare».
La tartaruga si è immediatamente ripresa e si è allontanata nuotando. Il salvataggio è stato documentato da Antonello, che ha filmato la scena con il suo cellulare e ha pubblicato il video su WhatsApp. In poche ore, il filmato è diventato virale, e ha raggiunto amici e conoscenti che lo hanno a loro volta condiviso. Come racconta Antonello, non è capita raramente di imbattersi in animali intrappolati, o nella peggiore delle ipotesi, ormai morti – a causa dei rifiuti abbandonati nel mare. «Abbiamo avuto, purtroppo, l’occasione di trovarne diversi morti, a causa delle grosse imbarcazioni, e spesso incrociamo tartarughe che ingeriscono sacchetti di plastica, dice.
Per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” a pagare le conseguenze di comportamenti scorretti e irrispettosi sono i più deboli, ossia gli animali che popolano il mare. E se la pesca, accidentale o no, rappresenta un pericolo importante, la vera minaccia arriva dall’inquinamento massivo dei mari di tutto il mondo e dai mutamenti climatici. Una minaccia particolarmente importante, come dimostra questo video, deriva dai rifiuti plastici che è ormai diventata una piaga a livello planetario. La plastica infatti viene scambiata per meduse dalle tartarughe che ingerendola si intossica e muore. Le autorità e i cittadini devono continuare con l’opera incessante rivolta alla protezione delle tartarughe marine.