BARI - “Precarietà che si aggiunge alla precarietà. Nel caos del rientro a scuola senza ancora un piano preciso per l’organizzazione degli ingressi negli istituti e il trasporto per gli studenti pendolari, s’inserisce la mancata riorganizzazione del servizio d’integrazione scolastica per gli alunni disabili. Problema annoso, affrontato più volte in Consiglio regionale su mia sollecitazione, ma ancora senza soluzione". Così in una nota il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
"Si profila dunque - prosegue Pagliaro - l’ennesimo anno scolastico senza garanzie per i ragazzi con disabilità, che non possono fare a meno del supporto di educatori socio pedagogici e oss. Eppure, gli assessori al welfare e al diritto allo studio, Barone e Leo, avevano assunto impegni precisi in merito, convocando anche un tavolo Seap a inizio agosto che si è poi arenato nelle secche della burocrazia. Quando sarà pronta la stima della platea di lavoratori reclutati dalle cooperative? Lavoratori che attendono un contratto dignitoso e garanzie occupazionali da anni, costretti a percepire stipendi da fame? Sono queste le domande che rivolgo agli assessori nella mia interrogazione urgente: entro quali tempi verrà completata l’avviata ricognizione, e quali step successivi verranno messi in atto per riformare il servizio dell’integrazione scolastica, per superare finalmente criticità gestionali insostenibili, assicurando sia agli educatori socio pedagogici sia agli operatori sociosanitari un equo inquadramento contrattuale e condizioni di lavoro degne.
L’integrazione scolastica è un diritto da garantire per legge (104/92) ai minori disabili, affinché possano realizzare esperienze di crescita individuale e sociale. Ma quest’obiettivo non è realizzabile senza l’opera preziosa, benché sottopagata, di educatori professionali socio pedagogici e operatori sociosanitari con esperienza e competenze specifiche, che rappresentano punti di riferimento irrinunciabili per bambini e ragazzi con disabilità, anche sul piano affettivo.
Abbiamo denunciato più volte la condizione di precariato che pregiudica la continuità e la qualità dell’assistenza erogata, con contratti a tempo determinato o indeterminato part time, ed un monte ore risicato che si traduce in un compenso mensile di poche centinaia di euro. Ma c’è di più: in assenza dell’alunno assistito o in caso di sospensione delle attività scolastiche, questi lavoratori non percepiscono alcuna retribuzione, così come non hanno diritto all’indennità di disoccupazione durante le vacanze estive. Una vergogna. Abbiamo anche indicato la strada per mettere un punto alla gestione frammentaria affidata alle cooperative e finanziata dalla Regione per il tramite di Province e Ambiti di zona. La via possibile è l’istituzione di una società in house che si occupi di questo specifico segmento, o la modifica dello statuto di SanitaService in modo da includere il servizio d’integrazione tra i suoi compiti.
Era stata annunciata una riforma del servizio, ma siamo ancora fermi alla stima della platea del personale, che si vede condannato all’ennesimo anno scolastico di precariato. Una situazione di stallo che lede non solo la dignità dei lavoratori, ma anche il diritto allo studio degli alunni disabili, che nella scuola possono trovare la vera occasione di integrazione e superamento delle barriere che li dividono dai coetanei”, conclude Pagliaro.
L’integrazione scolastica è un diritto da garantire per legge (104/92) ai minori disabili, affinché possano realizzare esperienze di crescita individuale e sociale. Ma quest’obiettivo non è realizzabile senza l’opera preziosa, benché sottopagata, di educatori professionali socio pedagogici e operatori sociosanitari con esperienza e competenze specifiche, che rappresentano punti di riferimento irrinunciabili per bambini e ragazzi con disabilità, anche sul piano affettivo.
Abbiamo denunciato più volte la condizione di precariato che pregiudica la continuità e la qualità dell’assistenza erogata, con contratti a tempo determinato o indeterminato part time, ed un monte ore risicato che si traduce in un compenso mensile di poche centinaia di euro. Ma c’è di più: in assenza dell’alunno assistito o in caso di sospensione delle attività scolastiche, questi lavoratori non percepiscono alcuna retribuzione, così come non hanno diritto all’indennità di disoccupazione durante le vacanze estive. Una vergogna. Abbiamo anche indicato la strada per mettere un punto alla gestione frammentaria affidata alle cooperative e finanziata dalla Regione per il tramite di Province e Ambiti di zona. La via possibile è l’istituzione di una società in house che si occupi di questo specifico segmento, o la modifica dello statuto di SanitaService in modo da includere il servizio d’integrazione tra i suoi compiti.
Era stata annunciata una riforma del servizio, ma siamo ancora fermi alla stima della platea del personale, che si vede condannato all’ennesimo anno scolastico di precariato. Una situazione di stallo che lede non solo la dignità dei lavoratori, ma anche il diritto allo studio degli alunni disabili, che nella scuola possono trovare la vera occasione di integrazione e superamento delle barriere che li dividono dai coetanei”, conclude Pagliaro.