BARI - Si è tenuto questa mattina, presso la sede degli Uffici regionali di Lecce, un tavolo tecnico per affrontare le problematiche rappresentate dai pescatori leucani e da Legambiente, che riguardano la pesca intensiva esercitata nelle ultime settimane lungo le coste del Capo di Leuca con la tecnica della “cianciola”, o “rete da circuizione”.
Al Tavolo hanno partecipato le associazioni ambientaliste, una delegazione dei pescatori di Santa Maria di Leuca, la Capitaneria di Porto di Gallipoli, l’Assessora all’Ambiente Anna Grazia Maraschio e l’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia. Hanno, altresì, preso parte, in collegamento da remoto, i funzionari degli uffici regionali di competenza.
Per l’Assessora Maraschio si è trattato “di un importante momento di ascolto e di riflessione sulle problematiche denunciate sia dai pescatori, sia dalle associazioni ambientaliste in riferimento alla tipologia di pesca intensiva esercitata con la tecnica della “cianciola”, la quale, sebbene possa ritenersi regolare, potrebbe risultare impattante per la fauna del nostro territorio. Si è quindi deciso di avviare un percorso condiviso con tutti i soggetti portatori di interesse, al fine di verificare - nell’ambito delle aree di competenza ed in coerenza con la normativa e la programmazione nazionale - la sussistenza dei presupposti per l’adozione di un provvedimento che salvaguardi la pesca e gli ecosistemi marini e, nel contempo, consenta ai pescatori di poter continuare a svolgere la propria attività, che sarebbe, altrimenti, preclusa o, quantomeno, fortemente limitata dalla modalità di pesca denunciata”.
Al Tavolo hanno partecipato le associazioni ambientaliste, una delegazione dei pescatori di Santa Maria di Leuca, la Capitaneria di Porto di Gallipoli, l’Assessora all’Ambiente Anna Grazia Maraschio e l’Assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia. Hanno, altresì, preso parte, in collegamento da remoto, i funzionari degli uffici regionali di competenza.
Per l’Assessora Maraschio si è trattato “di un importante momento di ascolto e di riflessione sulle problematiche denunciate sia dai pescatori, sia dalle associazioni ambientaliste in riferimento alla tipologia di pesca intensiva esercitata con la tecnica della “cianciola”, la quale, sebbene possa ritenersi regolare, potrebbe risultare impattante per la fauna del nostro territorio. Si è quindi deciso di avviare un percorso condiviso con tutti i soggetti portatori di interesse, al fine di verificare - nell’ambito delle aree di competenza ed in coerenza con la normativa e la programmazione nazionale - la sussistenza dei presupposti per l’adozione di un provvedimento che salvaguardi la pesca e gli ecosistemi marini e, nel contempo, consenta ai pescatori di poter continuare a svolgere la propria attività, che sarebbe, altrimenti, preclusa o, quantomeno, fortemente limitata dalla modalità di pesca denunciata”.