Bimbo impiccato a Bari dopo gioco social, Ordine psicologi Puglia: "Pericolo in rete è ancora tangibile"


BARI - Si era impiccato lo scorso 25 gennaio nella sua cameretta di Bari, forse come conseguenza di un gioco estremo online. È la storia di un bimbo di 9 anni che dieci mesi fa era stato trovato con una cordicella avvolta attorno al collo e appeso a un attaccapanni. Da quel giorno la Procura di Bari è al lavoro per risalire all'origine di quella morte:

L'Ordine degli Psicologi avverte "non abbassare la guardia su tutti i pericoli della rete".

Sono ancora tanti gli interrogativi sulle cause che hanno spinto il bambino di soli 9 anni a togliersi la vita a gennaio a Bari, ma sembra ormai chiaro che la responsabilità sia di un misterioso personaggio conosciuto come Jonathan Galindo, una maschera inquietante a metà fra un cane e un fumetto che spaventa i bambini costringendoli a prove di coraggio online. Il presidente dell'Ordine degli Psicologi di Puglia Vincenzo Gesualdo racconta quanto il mondo dei social sia ricco di insidie: "E' un mondo che i bambini conoscono meglio degli adulti, per cui per molte famiglie risulta complicato controllare in maniera efficace l'attività dei figli online, considerando anche quanto il gap tecnologico tra le due generazioni possa essere un ulteriore ostacolo per i genitori, non solo per i meno avvezzi, ma anche per quelli più attenti ai pericoli in rete". Gesualdo prosegue "I nativi digitali riescono a raggiungere piattaforme social e contenuti nascosti che i genitori provano a bloccare. I ragazzi, parliamo di adolescenti ma, come abbiamo purtroppo capito con questo ennesimo caso, anche i bambini, sono perfettamente in grado di trovare i video che cercano. Se poi si parla del mare magnum di YouTube diventa davvero complicato fare attenzione. Soprattutto perchè se i figli della nuova generazione sembrano tanto maturi, sono pur sempre bambini che non hanno assolutamente gli strumenti adatti a capire i pericoli e le trappole che si nascondono dietro pagine e social famosi nella loro cerchia di amici".

Il presidente degli psicologi pugliesi invita a fare estrema attenzione, e chiede di mantenere sempre alta la guardia affidandosi anche ai professionisti. "Ci auguriamo che la Procura riesca a far luce su questa tristissima vicenda, ma invitiamo i genitori a non abbassare mai la guardia su quelle che possono essere attività presumibilmente innocenti", e conclude affermando: "A nessuno piace essere sotto controllo, soprattutto in età pre-adolescenziale, ma diventa fondamentale in situazioni di estremo pericolo, come è successo in varie città di Italia, non solo a Bari. Chiedere aiuto in questi casi è molto importante per mantenere un clima di fiducia e serenità nell'ambiente familiare, unico modo per non creare muri con i propri figli e mantenere un dialogo con loro, affidarsi ad uno psicologo può aiutare ad affrontare nel migliore dei modi momenti di difficoltà".

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