ROMA - I giudici rinviano gli atti al gup: per ora
nessun processo per le persone accusate
di aver sequestrato e ucciso il ricercatore.
Il legale degli imputati: "Non gli è stata
presentata nessuna notifica".
Nello specifico gli 007 egiziani "non sono stati raggiunti da alcun atto ufficiale". E' un passaggio dell'ordinanza dei giudici della III corte d'Assise che ha annullato il rinvio a giudizio disposto dal Gup a maggio. "Le richieste inoltrate tramite rogatoria all'autorità giudiziaria egiziana contenenti l'invito a fornire indicazioni sulle compiute generalità anagrafiche e sugli attuali 'residenza o domicilio' utili per acquisire formale elezione di domicilio non hanno avuto alcun esito", scrivono i giudici.
"Riteniamo importante che il governo italiano abbia deciso di costituirsi parte civile. Prendiamo atto con amarezza della decisione della Corte che premia la prepotenza egiziana. È una battuta di arresto, ma non ci arrendiamo. Pretendiamo dalla nostra giustizia che chi ha torturato e ucciso Giulio non resti impunito. Chiedo a tutti voi di rendere noti i nomi dei 4 imputati e ribaditelo, così che non possano dire che non sapevano". Così l'avvocato Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni, lasciando l'aula bunker di Rebibbia al termine dell'udienza. Presenti accanto alla Ballerini anche Paola Deffendi e Claudio Regeni, genitori di Giulio e Irene, la sorella.
Nello specifico gli 007 egiziani "non sono stati raggiunti da alcun atto ufficiale". E' un passaggio dell'ordinanza dei giudici della III corte d'Assise che ha annullato il rinvio a giudizio disposto dal Gup a maggio. "Le richieste inoltrate tramite rogatoria all'autorità giudiziaria egiziana contenenti l'invito a fornire indicazioni sulle compiute generalità anagrafiche e sugli attuali 'residenza o domicilio' utili per acquisire formale elezione di domicilio non hanno avuto alcun esito", scrivono i giudici.
"Riteniamo importante che il governo italiano abbia deciso di costituirsi parte civile. Prendiamo atto con amarezza della decisione della Corte che premia la prepotenza egiziana. È una battuta di arresto, ma non ci arrendiamo. Pretendiamo dalla nostra giustizia che chi ha torturato e ucciso Giulio non resti impunito. Chiedo a tutti voi di rendere noti i nomi dei 4 imputati e ribaditelo, così che non possano dire che non sapevano". Così l'avvocato Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni, lasciando l'aula bunker di Rebibbia al termine dell'udienza. Presenti accanto alla Ballerini anche Paola Deffendi e Claudio Regeni, genitori di Giulio e Irene, la sorella.