VITTORIO POLITO - Michele Fanelli, presidente del Circolo Acli “Dalfino”, amante delle tradizioni popolari e del centro storico di Bari, ha pubblicato recentemente il volume “Santi dei vicoli e delle corti. Le Edicole religiose (L’Annicchie de Bare vecchie), Progedit Editore.
L’edicola religiosa è un piccolo spazio a forma di tempietto o nicchia (annicchie), ove è sistemata e custodita un’immagine sacra (affresco, bassorilievo, scultura, dipinto, oleografia, ecc.). Normalmente è collocata nei vicoli del centri storici, nei cortili dei palazzi, sulle facciate delle case o sopra le porte d’ingresso, come segno di protezione o “per grazia ricevuta”.
L’usanza di costruire edicole sacre viene da lontano. Risale addirittura all’epoca preistorica e si diffuse poi largamente in epoca romana, con una gran varietà di tempietti, urbani e rurali, dedicati alle divinità pagane. Pare che solo nell’XI-XII secolo i cristiani abbiano iniziato ad usare le edicole, forse per rendere più vivo il rapporto con i Santi. Particolarmente ricche sono le città come Roma e Napoli, ma anche la Puglia ha una buona raccolta e Bari possiede un altrettanto ricco patrimonio presente soprattutto nella città vecchia.
Nel centro storico barese si contano circa 240 edicole, in maggior parte dedicate alla Madonna Odegitria, ai Santi (con a capo San Nicola), al Crocifisso ed altri che testimoniano storie invisibili, difficili da scrivere ma semplici da raccontare. Se queste testimonianze rivelano la storia di una collettività ne consegue che esse costituiscono un patrimonio culturale del luogo e dell’umanità . Di qui l’impegno morale di salvaguardia e di recupero.
Fanelli accompagna i lettori nella storia della devozione per le Edicole religiose del centro storico di Bari, attraverso le corti ed i vicoli, illustrando il ricco museo all’aperto della nostra Bari, che rappresenta un patrimonio storico-culturale di Bari vecchia che, in molti casi, versa in uno stato di degrado e abbandono. Le Edicole, spesso sono “protette” e curate dagli abitanti della città vecchia ma non sufficienti a garantirne a l’integrità , la manutenzione, la conservazione e la valorizzazione.
Il volume si avvale delle presentazioni di Giuseppe Dalfino, Lorenzo Lionetti e Rossella Ressa, mentre le foto sono di Giulio Urbano.