Sulle pensioni è rottura tra Draghi e i sindacati


ROMA - Il presidente del Consiglio ha ricevuto in queste ore a palazzo Chigi i segretari dei sindacati confederali. Al centro del tavolo le idee del governo in materia di previdenza che saranno attuate nella prossima Manovra. Cgil, Cisl e Uil si dichiarano pero decisamente contrarie e pensano alla mobilitazione.

Al centro il no dei sindacati ad un ritorno alla legge Fornero seppure dilazionata negli anni; no quindi a quota 102, sì invece ad un pensionamento flessibile dai 62 anni di età con 20 anni di contribuzione minima.

Lo stesso Draghi avrebbe lasciato il tavolo. A presenziare, per il governo, il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, il ministro dell’Economia Daniele Franco e il ministro del Lavoro Andrea Orlando. A discutere con i ministri i tre leader sindacali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pier Paolo Bombardieri.

“Su queste risposte sulla manovra il sindacato unitariamente valuterà nei prossimi giorni, dopo le decisioni che saranno prese dal Consiglio dei ministri, forme e strumenti di mobilitazione per sollecitare scelte adeguate”, ha dichiarato il leader della Uil , Pierpaolo Bombardieri, al termine dell’incontro con il premier Mario Draghi sulla manovra.

”Se si andrà verso una decisione bene, se vorranno confrontarsi con noi, noi simo pronti a farlo giorno e notte. Se non dovesse avvenire nei prossimi giorni, dopo che valuteremo quello che il governo fa, decideremo le iniziative di mobilitazione più adatte nel rapporto con Cisl e Uil”. Lo afferma il segretario della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro con il governo.