Fanno paura alle regioni il giallo e ancor di più l'arancione ed i governatori scatenano l'offensiva sul modello austriaco: le restrizioni legate all'eventuale passaggio di colore di una Regione valgano solo per i non vaccinati, sul modello del lockdown duro deciso da Vienna per chi è senza immunizzazione.
E arriva l'alt da Palazzo Chigi: "non è allo studio nessuna stretta sul modello austriaco", sottolineano, poichè i dati del contagio in Italia non sono paragonabili a quelli dell'Austria e che la situazione nelle terapie intensive ad oggi è sotto controllo.
Sulla stella linea d'onda il leader del Carroccio Matteo Salvini, che prende le distanze dai presidenti di Regione, anche da quelli leghisti: "Basta terrorizzare gli italiani. Stiamo lavorando per non chiudere, non proibire, niente a nessuno".
Proprio dal presidente leghista della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, con il suo Friuli candidato a passare in giallo, era partita la proposta: "La mia idea - osserva - è che le restrizioni della zona gialla non valgono per i vaccinati. Chi si è protetto, ha partecipato alla campagna vaccinale, limita le ospedalizzazioni, salvaguarda il sistema di sanità pubblica non può pagare un prezzo di cui non ha nessuna colpa, perché ha creduto nella scienza e nello Stato".
Dello stesso parare il governatore della Lombardia, Attilio Fontana: "non possiamo pensare a restrizioni per questi cittadini che hanno dimostrato fiducia, consapevolezza e senso del bene comune". Concorda il governatore della Liguria, Giovanni Toti. "Chiederemo al Governo - fa sapere - che le misure restrittive legate alle fasce di colore valgano per le persone che non hanno fatto il vaccino, non per le persone che lo hanno correttamente fatto".
Anche per il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, "se si dovessero rendere necessarie nuove restrizioni - e il vero gradone è rappresentato a mio avviso dalla cosiddetta zona arancione - queste dovrebbero coinvolgere esclusivamente coloro che non si sono vaccinati".