Rocco Palese è forse l’uomo più adatto a sostituire il dimissionario Gianluigi Lopalco, scienziato prestato alla politica come assessore regionale alla salute, posto che non ci ripensi: le “sirene” e gli spin doctor e sono in azione. Emiliano ha “congelato” le dimissioni e intanto lo incontra de visu per convincerlo a restare.
In una fase di aumento dei contagi (quarta ondata), nuove varianti e calo delle inoculazioni, una vacatio è una jattura: se n’è accorto perfino Fitto, che pure non è una cima, evocato dall’Ade col tavolino a tre gambe, nella sua anabasi a Brindisi.
Serve un personaggio navigato, di vasta esperienza. Palese appare il candidato “naturale”, ha i titoli e l’esperienza acquisiti sul campo: un politico e uno scienziato in una sola persona, un must.
Fu assessore regionale al bilancio (lo chiamavano il Keynes di Puglia) con Fitto e la Regione portò i libri in tribunale. Deputato di Forza Italia con Berlusconi. Travolto dall’ondata grillina nel 2018, è rimasto a terra, ed è quindi divenuto direttore del distretto sanitario più vicino alla propria domus.
Il competitor più insidioso appare Pino Pisicchio, sempre in stand-by per ruoli prestigiosi, ma tutto sommato “una vita da mediano”. Però, dicono i rumors, Emiliano (al bar sport del “Graffio” ha motivato le dimissioni del suo assessore con lo stress, dandosi di gomito con Magistà , come una gag di Uccio De Santis) potrebbe tenere per sé anche questa delega come un tempo si faceva con le figurine Panini. Diceva Totò: “A proposito di politica: ci sarebbe qualcosa da mangiare?”.
Alla vigilia del voto regionale 2020, Palese fece coming out per il governatore: do ut des, incassò il distretto sanitario e continuò a galleggiare. Chi lo frequenta lo dice vicino a “Con” (una delle due liste civiche di Emiliano che a Bari tentano di “spalmare” a livello nazionale: sogni da provinciali, come Totò e Peppino a Milano: “Per andare dove dobbiamo andare...), in pole position alle politiche. Non veste più “spollant” come un medico condotto retrò (look che irritò il Cav.), sa l’inglese meglio di Renzi con una full immersion. Come direbbero a Testaccio: buttalo via!