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In base a una prima ricostruzione della polizia polacca, secondo i racconti ricevuti dalle famiglie tramite i figli, i sette italiani sarebbero finiti al centro di uno scambio di persone. Gli aggressori cercavano degli italiani, per motivi ancora ignoti, ma non il gruppo di Scandicci.
A Varsavia, gli agenti che indagano sull'accaduto hanno interrogato più volte i ragazzi ricoverati in ospedale e i loro amici. "Mio figlio - racconta Beatrice, la mamma di uno dei giovani ricoverati - era la prima volta che prendeva l'aereo per un viaggio. I ragazzi sono molto legati. Sono cresciuti insieme, noi genitori ci conosciamo e ci frequentiamo. È una situazione davvero difficile, assurda".