L’11 novembre, Giornata Nazionale delle Cure Palliative, è l’occasione per VIDAS per riproporre l’iniziativa di sensibilizzazione che ha un hashtag musicale: #datemiunmantello. Il mantello evoca protezione, sicurezza, ma anche un senso più o meno temporaneo di “essere comunità” in nome del ricevere e offrire aiuto, assistenza e calore: stare tutti insieme sotto il mantello significa esserci, situarsi nel qui e ora dello spazio e del tempo. Sono molti i protagonisti della campagna di sensibilizzazione VIDAS che indossano proprio un mantello per rendere visibile la condivisione della sofferenza, il prendersi cura con sensibilità e dolcezza dei malati inguaribili che hanno diritto a trascorrere nel miglior modo possibile l’ultimo tratto della loro vita. La casa è il luogo privilegiato dell’assistenza di Cure Palliative, perché garantisce al malato di continuare a vivere tra i propri ricordi senza che venga privato delle cure continuative e professionali offerte gratuitamente. Équipe multidisciplinari composte da professionisti esperti in cure palliative – medici, infermieri, assistenti sociali, psicologi, operatori d’igiene, fisioterapisti, educatori, dietista, terapista occupazionale, logopedista, farmacisti, integrate da volontari selezionati -, entrano in relazione diretta con il paziente e diventano parte del suo nucleo familiare: nei fatti, si trasformano in componenti di una famiglia allargata che accompagna, allevia, crea un’atmosfera d’amore e affetto. Fondamentale è esercitare l’empatia, per garantire un canale di comunicazione intimo che renda più efficace il percorso terapeutico.
L’interesse per l’altro. Guardarlo sentendosi in connessione, cogliere la sua situazione di necessità. Ma identificare i bisogni non è semplice. È facile individuare le esigenze biologiche, però c’è anche molto altro. Bisogni relazionali, affettivi, spirituali, cognitivi. Per VIDAS il linguaggio del corpo e il tocco (la carezza, l’abbraccio), oltre alla capacità di ascolto dei bisogni del paziente e dei suoi cari, sono parte integrante della terapia. L’allegoria del mantello diventa ancora più calzante se pensiamo alla sua etimologia, pallium, che è alla base del termine “palliativo”.
A testimoniare il grande impegno dell’associazione nata nel 1982 si è creata un’altra “comunità”, formata da persone provenienti da ambienti diversissimi, unite dallo stesso spirito solidale e dall’amore per Antonio e Paolo: compagni di vita e di lavoro, un nucleo familiare che con Vidas ha stretto un legame profondo ed emotivo. Così la brand advisor si alterna al medico, la fashion designer all’avvocato, la “tatuatrice gentile” all’artista, la stylist all’imprenditore, il direttore creativo al direttore sanitario: sono i componenti di una nuova “famiglia” e hanno accettato con gioia di essere ritratti dai fotografi Pasquale Abbattista e Alvaro Beamud Cortes indossando un mantello disegnato per l'avvenimento.
Ritratti nelle foto:
La Brand advisor Helen Nonini
Il primario di urologia del Policlinico di Milano Emanuele Montanari
Margherita, Teresa e Francesco Maccapani Missoni
L’avvocato Guido Alleva
La docente Valeria Cantoni Mamiani
L’artista Roberto Coda Zabetta
La “Tatuatrice gentile” Lucille Ninivaggi e Alessandro Mannelli
Il Presidente e Ceo dell’agenzia di modelle Women, Piero Piazzi
Il Direttore sanitario VIDAS Giada Lonati
Il direttore creativo della Maison Pomellato Vincenzo Castaldo
La modella milanese Giulia Theller
La gallerista Paola Clerico
Dario Cosentino
Stephanie Glitter
Lorenzo Bises
Paolo Battaglia
Mattia Boschetti
Stylist: Sissy Vian e Margherita Moro
Hair Artist: Giovanni Iovino
Make-Up Artist: Luciano Chiarello e Cosetta Giorgetti
Photographer: Alvaro Beaumud Cortes e Pasquale Pasquale Abbattista