ALBEROBELLO (BA) - La bellezza è la strada, ma anche la meta da raggiungere. E’ il miracolo della natività che si rinnova. La bellezza è il tema scelto per il Presepe Vivente 2021. E’ tutto pronto ad Alberobello per la 51ma edizione dell’evento curato dall’associazione «Da Betlemme a Gerusalemme» della parrocchia di Sant’Antonio che si terrà nei giorni 26-27-28-29 dicembre 2021 (e 30 dicembre 2021 soltanto in caso di pioggia e dichiarata sospensione in una delle precedenti giornate). Le prime due giornate (26 e 27) sono già sold out, restano ancora poche disponibilità per 28 e 29. Le prenotazioni sono possibili tramite il sito www.dabetlemmeagerusalemme.it oppure scaricando l'app BOOKIZON dal proprio smartphone, attraverso il Play Store o Apple Store, e, una volta scaricata l'app, bisogna cercare "Associazione Da Betlemme a Gerusalemme" e seguire le istruzioni per prenotarsi.
L'importo da versare per il diritto di segreteria per la gestione della prenotazione (non c’è biglietto di ingresso per visitare il Presepe) è di 2 euro a persona. Il diritto di segreteria per la prenotazione è gratuito per i bambini fino a 8 anni. Il pagamento deve avvenire con carta di credito e sarà necessario inserire obbligatoriamente i nominativi di tutti i visitatori, oltre ai dati del responsabile di prenotazione. La situazione pandemica impone di tracciare tutti gli ingressi alla manifestazione ed è proprio per questo motivo che verrà chiesto nome e cognome di tutti i partecipanti, l'ingresso al Presepe Vivente sarà consentito solo ed esclusivamente con l'utilizzo del super greenpass e della mascherina lungo il percorso in gruppi da massimo 25 persone. Si consiglia di arrivare almeno 15 minuti prima dell’orario di ingresso.
«Il Presepe Vivente è da 50 anni simbolo del Natale di Alberobello – dice l’assessore al Turismo Antonella Ivone – è cuore delle festività del nostro paese e lo sarà ancora di più quest’anno per ricordare a tutti noi che c’è sempre speranza di rinascita. A nome di tutta l’amministrazione comunale ringrazio l’associazione Da Betlemme a Gerusalemme per l’impegno, la dedizione, la passione che sempre mette in questa iniziativa e che ancora di più ha profuso quest’anno nel rispetto di tutte le restrizioni». «Non mancherà l'allestimento scenografico lungo tutto il Rione Aia Piccola – dice Fenisia Gramolini presidente dell’associazione Da Betlemme a Gerusalemme –. Grazie all'aiuto di tanti collaboratori che ogni anno con grande pazienza e impegno si mettono a disposizione per far sì che tutto possa realizzarsi nel migliore dei modi».
«In questa fine del 2021 abbiamo, quindi, bisogno di comunicare bellezza, perché in tutti possa rifiorire la bontà – dice don Beppe Frugis parroco della parrocchia di Sant’Antonio –. Con il tempo cupo come quello della pandemia abbiamo vissuto o assistito a momenti tristi, ci siamo trovati impotenti e colmi di rabbia, cresciuta in noi perché limitati nei movimenti, senza poter godere dei colori delle stagioni o solo del tepore del sole. Appena abbiamo potuto, ci siamo inebriati, almeno i più, di una natura che ci ha accolti tra le sue calde braccia o dell’abbraccio degli altri e subito dentro di noi si è riacceso quel buono che lo sconforto o la rabbia aveva addormentato. Il bello sana le nostre ferite, rasserena le paure, accelera la guarigione. Permette di superare il senso di impotenza che cresce nei momenti di tempesta. Quest’anno riscopriamo l’arte del bello, dove le forme generano pensieri e l’armonia fa risaltare il cuore. A Natale, quello nostro, che poi è per tutti, la tenebra cade e il Bello entra nel mondo, illuminando il creato e le creature negli angoli più nascosti, per riaccendere la speranza sopita. La Sua luce ci fa scorgere che il bello è nel piccolo come nel grande, ma, in modo speciale, sotto ciò che non appare. La bellezza della nascita, guidata da una stella, viene a ricordare alla nostra umanità che c’è bontà in noi e siamo capaci di farci prossimi attraverso l’amore, la cura, l’ascolto anche del diverso. D’altra parte, chi segue la bellezza vive a lungo e felice, perché sente in sé la bontà che è bellezza di per sé e manifesta profonda considerazione dell’altro: la bontà fa sacro ogni gesto! Noi vogliamo, allora, essere non solo cercatori, ma costruttori di bellezza con le nostre menti e con le nostre mani. E se il Natale è storia fatta di persone che camminano insieme e risvegliano e accendono fuochi di bontà, noi vorremmo illuminare, con questo presepe, il percorso che porta a Gesù, Bellezza incarnata, che Si rende visibile nel cammino di ogni giorno e che ci fa contemplare la salvezza di Dio nella nostra vita».
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Cultura e Spettacoli