BARI - Questo pomeriggio l’assessora alle Culture Ines Pierucci ha portato i saluti dell’amministrazione comunale in occasione della lectio magistralis di Marco Caratozzolo dedicata a Fedor Dostoevskij. L’iniziativa, organizzata dal liceo linguistico Bianchi Dottula nel bicentenario della nascita del grande scrittore russo, si pone in continuità con l’offerta scolastica dell’istituto che, primo nel capoluogo pugliese, dallo scorso settembre ha inserito tra gli insegnamenti curriculari quello della lingua russa, che gli studenti hanno potuto perciò scegliere come terza lingua di studio.
L'insegnante Elena Palermo e la lettrice di madre lingua Elena Pisareva sono le insegnanti protagoniste con gli allievi di questa nuova esperienza formativa, particolarmente significativa sia per essere la prima a carattere curriculare della città di Bari sia in virtù del rapporto che lega la città di Bari, che da quasi mille anni custodisce le ossa di San Nicola, e la Russia.
“Studiare la lingua russa a Bari nella città di San Nicola - osserva Ines Pierucci - è una opportunità straordinaria per le nuove generazioni che avranno non soltanto la possibilità di apprendere un idioma extraeuropeo ma di conoscere, con esso, una cultura vastissima e affascinante che appartiene anche alla nostra identità territoriale. La lingua russa è un caleidoscopio culturale straordinario che dalla filologia slava permette di interrogarsi sulle origini del linguaggio e della comunicazione, arricchendosi dei legami territoriali apparentemente lontani ma accomunati in verità dalla grande Storia. A nome dell’amministrazione comunale, sento di esprimere il più sentito apprezzamento alla dirigente del Bianchi Dottula, Anna Maria Amoruso, e alle docenti coinvolte, per una scelta coraggiosa e lungimirante che offre ai ragazzi e alle ragazze della nostra città un’occasione straordinaria anche in chiave professionale”.
“L’avvio di questo percorso di studio della lingua russa è molto importante - commenta l’assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano - non solo per gli studenti ma per l’intera città perché, se da un lato arricchisce il curriculum formativo degli allievi coinvolti, dall’altro offre alla città un ulteriore elemento di legame con un Paese con il quale intratteniamo rapporti privilegiati da oltre un secolo, se consideriamo che la fondazione della Chiesa Russa di Bari è iniziata nel 1913. Questa esperienza formativa, dunque, nel consolidare il nostro rapporto con la Russia, apre una finestra interessantissima su una cultura che ha regalato al mondo alcuni dei più grandi romanzi mai scritti”.