Bari? Grande e bella città
VITTORIO POLITO - Che Bari sia una grande città non vi sono dubbi, ci vorrebbe un po’ di verde in più ed una maggiore attenzione da parte di certi cittadini che, spesse volte, la offendono imbrattando muri e monumenti e lasciando per strada ogni sorta di rifiuti, per garantirgli un miglioramento della qualità della vita.
L’Accademia dei Georgofili, tempo fa, ha svolto un’indagine storica sulla realizzazione di giardini pubblici a Bari ed ha provveduto alla raccolta delle più recenti realizzazioni degli spazi verdi urbani. Allo stesso tempo ha realizzato un contenitore culturale nella Villa Larocca, di proprietà dell’Università di Bari, con relativa sistemazione del parco, con l’auspicio che possa essere di esempio al recupero delle numerose ville storiche della città, molte delle quali demolite o in stato di degrado.
Vittorio Marzi, già docente di Agronomia generale della nostra Università e presidente dell’Accademia Pugliese delle Scienze, pubblicò un decennio fa il bel volume “…Ne faremo una grande e bella città” (Adda Editore), con foto di Nicola Amato e Sergio Leonardi.
L’autore fa una cronistoria delle problematiche legate alla carenza del verde nella nostra città, esigenza quanto mai necessaria, soprattutto per far trascorrere il tempo libero agli anziani e per far giocare i bambini in spazi da non considerarsi beni accessori, ma necessità primarie. Marzi, esperto della materia per il suo vissuto accademico nella Facoltà di Agraria del nostro Ateneo, ha trattato ampiamente alcuni temi essenziali come la nascita del nuovo “Borgo”, il verde urbano nel “Borgo Murattiano”, quello alla ripresa dell’ultimo conflitto mondiale, il recupero e il riuso di “Villa Larocca, oggi sede dell’Accademia Pugliese delle Scienze, con l’auspicio di Armando Perotti (1865-1924), che scriveva “…ne faremo una grande e bella città”.
Oggi, grazie all’attività del Sindaco Antonio Decaro, la città sta acquisendo nuove zone verdi, come ad esempio l’ex Caserma Rossani. È recente anche la notizia secondo la quale nel parco urbano dell’Asi (Aria di sviluppo industriale) di Bari-Modugno, sarà attuato il primo grande intervento di forestazione urbana della città. Infatti la Fastweb ha donato 3000 piccoli alberi e arbusti di diverse specie forestali, tra cui roverella, orniello, ginestra, lentisco e fillirea, che nel giro di qualche anno diventeranno grandi. Decaro annuncia anche che nei prossimi mesi si realizzeranno altri boschi urbani in altre zone della città a cominciare dal quartiere Japigia.
Il testo di grande formato si avvale delle presentazioni di Corrado Petrocelli, attualmente Rettore dell’Università di San Marino, di Antonio Castorani, già presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Puglia, di Luigi Ambrosi (1929-2017), già rettore dell’Università di Bari, di Franco Scaramuzzi, già presidente dell’Accademia dei Georgofili e di Michele Emiliano, già sindaco di Bari.
Tra le presentazioni, mi piace ricordare quella di Corrado Petrocelli, Magnifico Rettore pro-tempore dell’Ateneo Barese che, nella prefazione, sottolinea che »L’Università di Bari, ormai da anni partecipa a questa tematica, non solo nell’aver promosso ed organizzato intense e frequenti giornate di studio e dibattiti, con ampia partecipazione di esperti e consensi da parte dell’opinione pubblica, ma anche con l’offrire esempi concreti nella realizzazione di spazi verdi attrezzati nel Campus delle Facoltà scientifiche di via Amendola e della Facoltà di Economia e Commercio in via Camillo Rosalba. La stessa sede del palazzo Ateneo, che si affaccia sullo storico giardino di piazza Umberto, conserva nei suoi cortili interni la tradizione delle aiuole fiorite e del verde ornamentale in vasi collocati lungo il percorso degli atri coperti». Lo stesso Petrocelli ricorda che l’Università di Bari ha voluto destinare a contenitore culturale per la città, la “Villa Larocca” con il suo parco, come modello di recupero e riuso di un’antica villa della seconda metà dell’Ottocento con l’auspicio che possa essere non solo una testimonianza del passato, ma anche un richiamo a conservare il patrimonio delle ville baresi, spesso oggetto di demolizione sotto la spinta della speculazione edilizia.
E, dal momento che il verde urbano svolge diverse funzioni, contribuendo ad attenuare gli squilibri ambientali, è auspicabile che si riservi sempre maggior spazio al verde pubblico per sopperire ai guasti determinati dalle numerose alterazioni dell’ambiente della città.
L’Accademia dei Georgofili, tempo fa, ha svolto un’indagine storica sulla realizzazione di giardini pubblici a Bari ed ha provveduto alla raccolta delle più recenti realizzazioni degli spazi verdi urbani. Allo stesso tempo ha realizzato un contenitore culturale nella Villa Larocca, di proprietà dell’Università di Bari, con relativa sistemazione del parco, con l’auspicio che possa essere di esempio al recupero delle numerose ville storiche della città, molte delle quali demolite o in stato di degrado.
Vittorio Marzi, già docente di Agronomia generale della nostra Università e presidente dell’Accademia Pugliese delle Scienze, pubblicò un decennio fa il bel volume “…Ne faremo una grande e bella città” (Adda Editore), con foto di Nicola Amato e Sergio Leonardi.
L’autore fa una cronistoria delle problematiche legate alla carenza del verde nella nostra città, esigenza quanto mai necessaria, soprattutto per far trascorrere il tempo libero agli anziani e per far giocare i bambini in spazi da non considerarsi beni accessori, ma necessità primarie. Marzi, esperto della materia per il suo vissuto accademico nella Facoltà di Agraria del nostro Ateneo, ha trattato ampiamente alcuni temi essenziali come la nascita del nuovo “Borgo”, il verde urbano nel “Borgo Murattiano”, quello alla ripresa dell’ultimo conflitto mondiale, il recupero e il riuso di “Villa Larocca, oggi sede dell’Accademia Pugliese delle Scienze, con l’auspicio di Armando Perotti (1865-1924), che scriveva “…ne faremo una grande e bella città”.
Oggi, grazie all’attività del Sindaco Antonio Decaro, la città sta acquisendo nuove zone verdi, come ad esempio l’ex Caserma Rossani. È recente anche la notizia secondo la quale nel parco urbano dell’Asi (Aria di sviluppo industriale) di Bari-Modugno, sarà attuato il primo grande intervento di forestazione urbana della città. Infatti la Fastweb ha donato 3000 piccoli alberi e arbusti di diverse specie forestali, tra cui roverella, orniello, ginestra, lentisco e fillirea, che nel giro di qualche anno diventeranno grandi. Decaro annuncia anche che nei prossimi mesi si realizzeranno altri boschi urbani in altre zone della città a cominciare dal quartiere Japigia.
Il testo di grande formato si avvale delle presentazioni di Corrado Petrocelli, attualmente Rettore dell’Università di San Marino, di Antonio Castorani, già presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Puglia, di Luigi Ambrosi (1929-2017), già rettore dell’Università di Bari, di Franco Scaramuzzi, già presidente dell’Accademia dei Georgofili e di Michele Emiliano, già sindaco di Bari.
Tra le presentazioni, mi piace ricordare quella di Corrado Petrocelli, Magnifico Rettore pro-tempore dell’Ateneo Barese che, nella prefazione, sottolinea che »L’Università di Bari, ormai da anni partecipa a questa tematica, non solo nell’aver promosso ed organizzato intense e frequenti giornate di studio e dibattiti, con ampia partecipazione di esperti e consensi da parte dell’opinione pubblica, ma anche con l’offrire esempi concreti nella realizzazione di spazi verdi attrezzati nel Campus delle Facoltà scientifiche di via Amendola e della Facoltà di Economia e Commercio in via Camillo Rosalba. La stessa sede del palazzo Ateneo, che si affaccia sullo storico giardino di piazza Umberto, conserva nei suoi cortili interni la tradizione delle aiuole fiorite e del verde ornamentale in vasi collocati lungo il percorso degli atri coperti». Lo stesso Petrocelli ricorda che l’Università di Bari ha voluto destinare a contenitore culturale per la città, la “Villa Larocca” con il suo parco, come modello di recupero e riuso di un’antica villa della seconda metà dell’Ottocento con l’auspicio che possa essere non solo una testimonianza del passato, ma anche un richiamo a conservare il patrimonio delle ville baresi, spesso oggetto di demolizione sotto la spinta della speculazione edilizia.
E, dal momento che il verde urbano svolge diverse funzioni, contribuendo ad attenuare gli squilibri ambientali, è auspicabile che si riservi sempre maggior spazio al verde pubblico per sopperire ai guasti determinati dalle numerose alterazioni dell’ambiente della città.