BARI - “Parlare di Bilancio della Regione Puglia oggi è semplice: è un copia-incolla dei bilanci degli anni passati. Lo schema è identico e riprende le politiche impiantate dalla contrapposizione tra riforme di Fitto e riforme di Vendola, senza alcuno slancio di adeguamento ai tempi, alle esigenze ormai mutate, e senza alcuna rivoluzione". Così in una nota il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Ignazio Zullo.
"Nessuna novità rispetto al passato - prosegue Zullo -: ad Emiliano interessano i carrozzoni da continuare a finanziare per accontentare qualcuno che è rimasto senza poltrona. Esempio, in tema di agricoltura, sono i consorzi di bonifica: in commissariamento da ormai ben 9 anni, funzionali ad assicurare prebende a chi, in qualche modo, ruota intorno alle istituzioni; malgrado tre riforme regionali, siamo ancora qui a finanziarli per pagare stipendi, senza comprendere come risolvere la situazione debitoria che li investe. In tema di servizi sociali e assistenziali, tutto si regge sulla legge 19 del 2006 e sul regolamento del 2007, senza che nulla sia stato adeguato nonostante dal 2005 sia cambiato tutto: azioni identiche a quelle del 2006 e regolamenti come nel 2007, piani di zona che assistono poco ma che accontentano molti in una clientela vergognosa. Tante belle parole su povertà educativa, parità di genere, ma alle nuove esigenze non segue alcuna azione che sia al passo con i tempi e che non riprenda programmi del passato. Per non parlare del servizio sanitario: anche in questo caso è evidente l'impronta della contrapposizione tra riforma Fitto e riforma Vendola nell'incapacità di Emiliano di tracciare una più adeguata riorganizzazione del sistema. I tempi impongono la necessità di potenziamento della medicina territoriale, della prevenzione o della riabilitazione, ma in Puglia se ne fanno solo belle parole; anzi, talvolta l'azione risulta in controtendenza. Insomma, un documento senza alcuna traccia della Giunta perché, forse, incapace di una visione innovativa. Tutto sembra portare all'isola che non c'è, dove esistono i nominati e i designati ma non le aziende. D'altronde è ormai noto che il presidente Emiliano preferisce rispondere non alle necessità della Puglia e dei pugliesi ma alle esigenze elettorali in un vergognoso mercato delle vacche che offende chi chiede buona amministrazione, risposte ai bisogni di assistenza, tutela ambientale, programmazione urbanistica, politiche del lavoro, politiche di aiuto alle famiglie anche per contrastare la denatalità, politiche per l'occupazione giovanile e femminile, politiche per la razionalizzazione dei trasporti. Ma da questo bilancio non si ricava nulla di tutto questo. Ammetto però che aspettarsi qualcosa di buono da Emiliano è come voler estrarre sangue da una seppia”, conclude Zullo.
"Nessuna novità rispetto al passato - prosegue Zullo -: ad Emiliano interessano i carrozzoni da continuare a finanziare per accontentare qualcuno che è rimasto senza poltrona. Esempio, in tema di agricoltura, sono i consorzi di bonifica: in commissariamento da ormai ben 9 anni, funzionali ad assicurare prebende a chi, in qualche modo, ruota intorno alle istituzioni; malgrado tre riforme regionali, siamo ancora qui a finanziarli per pagare stipendi, senza comprendere come risolvere la situazione debitoria che li investe. In tema di servizi sociali e assistenziali, tutto si regge sulla legge 19 del 2006 e sul regolamento del 2007, senza che nulla sia stato adeguato nonostante dal 2005 sia cambiato tutto: azioni identiche a quelle del 2006 e regolamenti come nel 2007, piani di zona che assistono poco ma che accontentano molti in una clientela vergognosa. Tante belle parole su povertà educativa, parità di genere, ma alle nuove esigenze non segue alcuna azione che sia al passo con i tempi e che non riprenda programmi del passato. Per non parlare del servizio sanitario: anche in questo caso è evidente l'impronta della contrapposizione tra riforma Fitto e riforma Vendola nell'incapacità di Emiliano di tracciare una più adeguata riorganizzazione del sistema. I tempi impongono la necessità di potenziamento della medicina territoriale, della prevenzione o della riabilitazione, ma in Puglia se ne fanno solo belle parole; anzi, talvolta l'azione risulta in controtendenza. Insomma, un documento senza alcuna traccia della Giunta perché, forse, incapace di una visione innovativa. Tutto sembra portare all'isola che non c'è, dove esistono i nominati e i designati ma non le aziende. D'altronde è ormai noto che il presidente Emiliano preferisce rispondere non alle necessità della Puglia e dei pugliesi ma alle esigenze elettorali in un vergognoso mercato delle vacche che offende chi chiede buona amministrazione, risposte ai bisogni di assistenza, tutela ambientale, programmazione urbanistica, politiche del lavoro, politiche di aiuto alle famiglie anche per contrastare la denatalità, politiche per l'occupazione giovanile e femminile, politiche per la razionalizzazione dei trasporti. Ma da questo bilancio non si ricava nulla di tutto questo. Ammetto però che aspettarsi qualcosa di buono da Emiliano è come voler estrarre sangue da una seppia”, conclude Zullo.