BARI - “Ancora una volta i tempi della burocrazia e delle scelte dell’Amministrazione pubblica non coincidono con la realtà delle cose. Il crollo della falesia di Torre dell’Orso ne è purtroppo solo l’ultimo esempio. Il 28/10/2021 è stata presentata un’interrogazione in Consiglio regionale per porre la questione sia del pericolo per la pubblica incolumità (solo il caso fortuito ha voluto che il crollo avvenisse in inverno) sia della tutela di un’area di grande prestigio storico, culturale e turistico. Ma ad oggi quell’interrogazione non è stata nemmeno calendarizzata”.
E’ quanto puntualizza il consigliere regionale della Lega, Gianni De Blasi, a seguito della notizia del crollo della falesia proprio a ridosso della torre e delle polemiche che giustamente ne sono seguite.
“Da mesi era stata segnalata quella situazione di pericolo ed il geologo Antonio Alfarano, professionista contattato dallo stesso comune di Melendugno, ha effettuato un sopralluogo assieme al consigliere di opposizione Mauro Russo. La relazione che ne è seguita, regolarmente depositata presso l’Ufficio tecnico, parlava chiaro: la banchina della litoranea senza barriere di protezione o con alcuni tratti di barriere fatiscenti; un crollo sul ciglio della falesia che aveva lasciato uno strato di terra rossa di circa 60 centimetri di spessore che andava evidentemente rimosso; il ciglio stesso della falesia che già mostrava evidenti segnali di distacco. Il sindaco Potì fece sapere di voler avviare un dialogo con la Regione per ottenere finanziamenti con l’obiettivo di risolvere il problema. Nulla personalmente ho più saputo di quella iniziativa ma ho presentato un’interrogazione per avere risposte certe dall’Aula e dalla Giunta regionale. Ma quella interrogazione ad oggi non è stata calendarizzata né c’è da aspettarsi che lo sia prima dell’anno prossimo considerato che stiamo entrando in quella che tecnicamente viene definita 'sessione di bilancio' che per legge blocca tutte le altre attività. Spero che quanto accaduto, con i danni irreparabili che ci ha lasciato, possa essere da stimolo per comprendere che le interrogazioni spesso sono richieste urgenti che arrivano dai territori, e che necessitano di risposte tanto celeri quanto risolutive. Quell’area rappresenta un patrimonio da valore immenso per il nostro territorio e non possiamo permettere di perderlo un pezzo alla volta restando inerti a guardare”.
“Da mesi era stata segnalata quella situazione di pericolo ed il geologo Antonio Alfarano, professionista contattato dallo stesso comune di Melendugno, ha effettuato un sopralluogo assieme al consigliere di opposizione Mauro Russo. La relazione che ne è seguita, regolarmente depositata presso l’Ufficio tecnico, parlava chiaro: la banchina della litoranea senza barriere di protezione o con alcuni tratti di barriere fatiscenti; un crollo sul ciglio della falesia che aveva lasciato uno strato di terra rossa di circa 60 centimetri di spessore che andava evidentemente rimosso; il ciglio stesso della falesia che già mostrava evidenti segnali di distacco. Il sindaco Potì fece sapere di voler avviare un dialogo con la Regione per ottenere finanziamenti con l’obiettivo di risolvere il problema. Nulla personalmente ho più saputo di quella iniziativa ma ho presentato un’interrogazione per avere risposte certe dall’Aula e dalla Giunta regionale. Ma quella interrogazione ad oggi non è stata calendarizzata né c’è da aspettarsi che lo sia prima dell’anno prossimo considerato che stiamo entrando in quella che tecnicamente viene definita 'sessione di bilancio' che per legge blocca tutte le altre attività. Spero che quanto accaduto, con i danni irreparabili che ci ha lasciato, possa essere da stimolo per comprendere che le interrogazioni spesso sono richieste urgenti che arrivano dai territori, e che necessitano di risposte tanto celeri quanto risolutive. Quell’area rappresenta un patrimonio da valore immenso per il nostro territorio e non possiamo permettere di perderlo un pezzo alla volta restando inerti a guardare”.