NICOLA ZUCCARO - Sarà l'ultimo messaggio del suo settennato quello che questa sera Sergio Mattarella rivolgerà agli italiani? In attesa della conferma che perverrà durante e dopo il tradizionale discorso televisivo a reti unificate, il punto di domanda è diventato "fermo" per analizzare i possibili scenari e/o inaspettati colpi di scena che determinano da 75 anni a questa parte l'elezione del presidente della Repubblica. Pur avendo più volte e implicitamente respinto la disponibilità per un secondo mandato, la richiesta di un Bis già avanzata allo stesso Mattarella dal pubblico presente alla Scala di Milano il 7 dicembre potrebbe essere riproposta dai partiti già alle prese nella scelta del nome più adatto da poter accostare alla figura del capo dello Stato e da poter proporre al Parlamento nella votazione prevista nella seconda metà di gennaio.
La necessità di mantenere un Governo di unità nazionale (voluto dallo stesso Mattarella con Draghi alla guida) che guidi l'Italia ad una lenta quanto faticosa uscita dalla Pandemia, insieme al raggiungimento a marzo 2023 della scadenza naturale della legislatura che precederà un parlamento con un minor numero di deputati e di senatori, sono i 2 punti che indurrebbero a percorrere quella via segnata dall'asse Mattarella-Draghi e con il primo che, dall'alto della propria saggezza costituzionale e della sua competenza parlamentare, corrisponderebbe al profilo del presidente traghettatore. Egli, con un mandato a termine, potrebbe evitare un caos e uno stress istituzionale senza precedenti nella storia repubblicana.
Ragion per cui, al fine di evitare quell'effetto domino che potrebbe determinarsi con le dimissioni di Draghi da Premier (qualora lo stesso restasse la prima scelta per il Quirinale), quel precedente del 2013 con Napolitano presidente potrebbe riproporsi, al punto da sostenere che il 31 dicembre 2022 Sergio Mattarella potrebbe rivolgersi nuovamente agli italiani per il messaggio di fine anno.