BARI - La Puglia è in Zona Rossa. No, non quella del Covid, ma quella, non meno drammatica, dei morti sul lavoro. Così in una nota il consigliere Maurizio Bruno (Presidente del Comitato regionale permanente della Protezione civile)
Con 67 persone uccise dalla scarsa sicurezza sul proprio posto di impiego - prosegue Bruno -, la Puglia è tra le Regioni italiane con il maggior numero di “morti bianche”, in tutto il 2021.
Tanto, appunto, da essere classificata dall’Osservatorio sulla Sicurezza Vega in Zona Rossa assieme a Campania, Basilicata, Umbria, Molise, Abruzzo, Valle D’Aosta e Trentino Alto Adige.
Tutto il 2021 è stato un anno in rosso. Anzi nero.
Nei soli primi 10 mesi dell’anno i morti sul lavoro registrati in tutto il Paese sono stati più di 1.000. Per la precisione 1.017. E mancano ancora al drammatico appello tutte le vittime che abbiamo avuto nel mese di novembre e che purtroppo avremo entro la fine del mese.
È una cifra enorme. Significa che in Italia muoiono sul lavoro, anzi di lavoro, circa 3 persone ogni giorno. Tre. Ogni giorno.
E questo nonostante negli anni il lavoro sia molto cambiato, per non dire che si è proprio fermato come in molti casi per via della Pandemia.
Non è un andamento da paese civile. La produzione non può venire prima della sicurezza, della vita umana. E l’impresa non può approfittare della necessità del dipendente per guadagnare un ulteriore margine a discapito della sua sicurezza.
Tutto questo non è più tollerabile. Per questo - conclude - chiederò nelle prossime ore al presidente della Commissione Sviluppo Economico di convocare in audizione Inail e sindacati per valutare lo stato della sicurezza sul lavoro in Puglia e le strategie da intraprendere per arginare questa piaga.
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