MARIO CONTINO - Non è un problema che riguarda solo la nostra regione Puglia, quello relativo alla disabilità è un tema a carattere nazionale, affrontato spesso soltanto nel periodo elettorale.
Nel corso degli anni sono stati moltissimi gli esponenti politici che si sono lanciati in campagne elettorali puntando sulla delicata questione delle irragionevoli cifre che lo stato versa in favore degli invalidi civili italiani, ossia circa 285€ al mese.
Tale somma è evidentemente ridicola se paragonata alle reali necessità di qualsiasi cittadino italiano, lo è ancora di più se si pensa che a riceverla siano persone con grado di invalidità civile dal 74% al 99%, ossia persone affette da gravissimi problemi di salute.
Più volte ho affrontato la questione sulle mie pagine pubbliche, sui principali social network, e anche tramite articoli giornalistici, ma ciò non è stato ovviamente sufficiente.
Da qualche tempo anche l'avvocato Isabella Cusanno, di Bari, ha intrapreso la lotta pacifica in favore delle persone con disabilità (tramite il gruppo facebook “uguali sempre”) ottenendo un notevole successo grazie alla sua idea di lanciare una raccolta di firme online per promuovere un disegno di legge che possa portare il governo ad agire realmente sul fronte dell'aumento dell'attuale assegno.
Di seguito riporto il testo integrale della petizione, promossa dallo Studio legale Isabella Cusanno.
“Studio legale Isabella Cusanno ha lanciato questa petizione e l'ha diretta a PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA
Proposta di testo di legge ai sensi dell'art. 50 della Costituzione Italiana
Per tutti gli invalidi ,totali e parziali, l'importo della pensione non deve essere inferiore a 15 mila euro. Allo stesso modo a ciascun cittadino italiano in grave difficoltà deve essere garantito un reddito non inferiore a 15 mila euro.
In particolare con riferimento agli invalidi si ricorda che:
L’art. 38 della Costituzione della Repubblica Italiana statuisce i diritti degli inabili al lavoro: “ Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale.” E’ evidente, però, che i soggetti invalidi con percentuali inferiori al cento per cento e che quindi, secondo i medici, mantengono una sia pur scarsa capacità lavorativa, capacità che spesso è solo nelle buone intenzioni delle Commissioni Inps, sono nella impossibilità assoluta di mantenersi per impossibilità nei fatti ad accedere al mercato del lavoro, nonostante l’obbligo di assunzione previsto dalla norma,per impossibilità fisica di assumersi il peso di un rapporto di lavoro costante, per la crisi in cui versa il mondo del lavoro diventata ormai cronica e peggiorata negli ultimi tempi. Ma soprattutto sono impossibilitati a mantenersi per l’inadeguatezza di tutte le norme vigenti ad assicurare loro il sostegno necessario
Noi sottoscritti, cittadini italiani, chiediamo ai sensi dell’art.50 della Costituzione Italiana che il Parlamento si faccia carico delle esigenze degli invalidi civili ed intervenga legislativamente per
1) adeguare la pensione di cui all’art.38 legge 448/2001 all’importo di 15 mila euro all’anno tredicesima compresa
2) estendere la pensione di cui all’art. 38, oltre che a tutti i soggetti ivi indicati, a tutti gli invalidi civili a cui sia stata riconosciuta una invalidità pari o superiore al 74 per cento
3) rivalutare i limiti di reddito portandoli a 15 mila euro l’anno per il soggetto non coniugato ed ad 15 mila euro a cui aggiungere l’importo dell’assegno sociale per il caso di cumulo con il coniuge con conseguente riduzione dell’assegno/ pensione come indicato dal citato articolo 38 nella dizione attuale
4) prevedere la cessazione del pagamento dell’assegno/ pensione al soggetto che venga assunto o alla riduzione dell’assegno se il reddito determinato dalla nuova assunzione non supera il tetto dei 15 mila / 30 mila euro l’anno
5) prevedere la cessazione del pagamento dell’assegno / pensione al soggetto le cui condizioni di salute migliorino e si riducano al disotto del 74 per cento
La petizione viene presentata ai sensi dell’art.50 della Costituzione”.
Questo il link per poter firmare la petizione: https://www.change.org/p/presidente-del-senato-della-repubblica-reddito-garantito-a-tutti-i-disabili-e-le-persone-in-difficolt%C3%A0?recruiter=228443931&recruited_by_id=32052ce0-b11f-11e4-b673-c3aeff6c18ca&utm_source=share_petition&utm_campaign=share_petition&utm_medium=copylink&utm_content=cl_sharecopy_25600460_it-IT%3A0
Personalmente spero che tutti voi vogliate contribuire a tale importantissima iniziativa sociale e fare capire ai politici italiani che gli invalidi civili non sono materia di discussione da tirar fuori solo in prossimità delle elezioni.
Gli invalidi civili italiani sono uomini, donne, ragazzi che con 285€ al mese non potrebbero mai vivere dignitosamente, costretti a gravare sulle spalle di genitori e compagni, impossibilitati economicamente ad intraprendere qualsiasi tipo di percorso di vita individuale e autonomo.
Certo il nuovo ministro per la disattenzione sembra essere molto attivo sul fronte delle politiche atte a migliorare la vita di queste persone, ma un vero impegno riguardante il problema principale degli invalidi civili non lo ha ancora preso: occorre prima di tutto che sia riconosciuta a tutti loro una cifra che possa garantirgli una vita dignitosa.
Questo il link per poter firmare la petizione: https://www.change.org/p/presidente-del-senato-della-repubblica-reddito-garantito-a-tutti-i-disabili-e-le-persone-in-difficolt%C3%A0?recruiter=228443931&recruited_by_id=32052ce0-b11f-11e4-b673-c3aeff6c18ca&utm_source=share_petition&utm_campaign=share_petition&utm_medium=copylink&utm_content=cl_sharecopy_25600460_it-IT%3A0
Personalmente spero che tutti voi vogliate contribuire a tale importantissima iniziativa sociale e fare capire ai politici italiani che gli invalidi civili non sono materia di discussione da tirar fuori solo in prossimità delle elezioni.
Gli invalidi civili italiani sono uomini, donne, ragazzi che con 285€ al mese non potrebbero mai vivere dignitosamente, costretti a gravare sulle spalle di genitori e compagni, impossibilitati economicamente ad intraprendere qualsiasi tipo di percorso di vita individuale e autonomo.
Certo il nuovo ministro per la disattenzione sembra essere molto attivo sul fronte delle politiche atte a migliorare la vita di queste persone, ma un vero impegno riguardante il problema principale degli invalidi civili non lo ha ancora preso: occorre prima di tutto che sia riconosciuta a tutti loro una cifra che possa garantirgli una vita dignitosa.