TARANTO - “Taranto non deve scegliere tra il Progetto dell’Acquario Green e l’insediamento produttivo del Gruppo Ferretti. Entrambi sono fondamentali per la ripartenza nel segno di quella riconversione economica che dev’essere un punto fermo per una nuova visione della città". Lo dichiara il consigliere regionale del M5S Marco Galante in merito alla prossima riunione del CIS Taranto, coordinato dalla Ministra Carfagna, nel cui ordine del giorno emerge la possibilità di definanziare l'Acquario Green.
“Grazie all’ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mario Turco - continua Galante - responsabile del CIS Taranto nel Governo Conte II, erano state approvate la bonifica e reindustrializzazione dell’area ex yard Belleli per l’insediamento del gruppo Ferretti, con uno stanziamento complessivo di oltre 250 milioni di euro, ed erano stati assegnati 50 milioni per l’Aquario Green. Purtroppo dopo la fine del Governo Conte il tavolo del CIS si è riunito una sola volta in 11 mesi e non è stato dato seguito agli impegni presi nel 2020, mettendo a rischio l’investimento del Gruppo Ferretti, che ha minacciato dilasciare Taranto. Per evitarlo e trovare i 14 milioni necessari a far partire quel progetto non possiamo accettare che venga definanziato l’acquario Green, viste le ingenti risorse europee a disposizione. Auspico che la ministra Carfagna, nella prossima riunione del CIS convocata per il 7 dicembre presenti una proposta alternativa, rispetto al definanziamento dell’Acquario, perchè è il momento di potenziare i progetti per Taranto, non di indebolirli. Solo così potremo realizzare quel modello di sviluppo sostenibile di cui parliamo da anni e che permetterà alla città, che è area di crisi industriale complessa, di abbandonare la monocultura del siderurgico. Chiederò al presidente Emiliano di difendere in tutte le sedi opportune questi progetti e un’audizione sullo stato delle attività del CIS Taranto. L’Acquario Green è infatti al centro di un percorso più ampio per la creazione di un centro turistico multimediale di cultura del mare e di ricerca scientifica nell’ambito della biologia marina e permetterà di riqualificare un’area abbandonata da anni. Dispiace che l’onorevole D’Attis non ne abbia compreso la portata e l’importanza per la città e invece di pensare a possibili soluzioni per garantire a Taranto quello che merita, pensi solo a cercare il pretesto per una sterile polemica politica con il M5S e il senatore Turco”.