CATANIA - Svolta nel caso di Angela Scuto, la 22enne disabile
sparita nel 2012 senza lasciare traccia. Uno dei
pochi uomini della sua cerchia di conoscenze è
accusato di averla uccisa, occultando il corpo e
costruendosi un falso alibi.
L'indagine ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del sessantenne in ragione sia del rapporto particolare che aveva instaurato nell'ultimo periodo con la ragazza, che non usciva mai di casa da sola, né intratteneva rapporti con altre persone; sia per le false notizie fornite agli inquirenti circa i suoi spostamenti il giorno della scomparsa di Agata.
Lo strano dettaglio in mano agli investigatori fu quello che la famiglia ritirò la denuncia: a deciderlo fu la mamma di Agata su suggerimento del compagno che raccontava di aver visto più volte la giovane in compagnia di un fidanzato biondo, prima in motorino e poi in macchina.
Una versione che ha fatto scattare le indagini dei militari dell'Arma. Anche perché la vittima era una ragazza fragile che, a causa della sua disabilità , percepiva anche una pensione. Dal momento della sua scomparsa non sono risultati, però, prelievi di denaro, mentre il sussidio è stato ritirato, puntualmente, dai familiari. Sequestrato nel corso delle indagini un pezzo di metallo sporco di sangue dal quale potrebbe essere stato isolato il dna dell'assassino.
L'indagine ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del sessantenne in ragione sia del rapporto particolare che aveva instaurato nell'ultimo periodo con la ragazza, che non usciva mai di casa da sola, né intratteneva rapporti con altre persone; sia per le false notizie fornite agli inquirenti circa i suoi spostamenti il giorno della scomparsa di Agata.
Lo strano dettaglio in mano agli investigatori fu quello che la famiglia ritirò la denuncia: a deciderlo fu la mamma di Agata su suggerimento del compagno che raccontava di aver visto più volte la giovane in compagnia di un fidanzato biondo, prima in motorino e poi in macchina.
Una versione che ha fatto scattare le indagini dei militari dell'Arma. Anche perché la vittima era una ragazza fragile che, a causa della sua disabilità , percepiva anche una pensione. Dal momento della sua scomparsa non sono risultati, però, prelievi di denaro, mentre il sussidio è stato ritirato, puntualmente, dai familiari. Sequestrato nel corso delle indagini un pezzo di metallo sporco di sangue dal quale potrebbe essere stato isolato il dna dell'assassino.