ROMA - “Registriamo con piacere della preoccupazione di Salvini per le sorti dell’ex-Ilva di Taranto dopo anni e anni di assoluto disinteresse. Certo è, che se questo sentimento fosse reale, il primo a dover essere strigliato dal leader del Carroccio dovrebbe essere proprio il suo compagno di partito Giorgetti, che da Ministro dello Sviluppo Economico ha avallato, se non proposto direttamente, il dirottamento di quasi 600 milioni di euro dalle bonifiche per Taranto verso generiche finalità legate alla decarbonizzazione. Premesso che la decarbonizzazione degli impianti non può avvenire a scapito delle opere di ambientalizzazione dei siti inquinati, Giorgetti e Salvini devono spiegarci dove vanno a finire questi soldi. Servono solo a coprire la spesa corrente e permettere alla fabbrica di continuare a produrre ininterrottamente a livelli dannosi per salute e ambiente? È questo il loro grande disegno per Taranto? Vogliono tutelare i tarantini e i loro diritti o continuare a fare acciaio per l'industria del Nord senza preoccuparsi minimamente del resto?". Lo dichiara Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito democratico.
"Se intende gestire la complicata vicenda dell’ex-Ilva come ha fatto con la partita del Quirinale, è bene che continui a disinteressarsi. Non vogliamo che la sua naturale propensione al fallimento travolga anche la decarbonizzazione degli stabilimenti siderurgici tarantini. Vade retro e si occupi di rimettere assieme i cocci del centrodestra piuttosto”, conclude Pagano.