Giorno della Memoria, Casili: “La memoria è un bene prezioso per le future generazioni e va alimentata''

(Foto Ansa)
BARI - "Sono trascorsi 77 anni dalla liberazione dei campi di concentramento e sterminio di Auschwitz e Birkenau. Oggi in Consiglio regionale alla presenza della Prefetta di Bari e dei Sindaci abbiamo raccolto le testimonianze dei familiari dei militari e civili deportati e internati nei lager nazisti a cui abbiamo consegnato  le Medaglie d’Onore alla memoria". Così in una nota il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili sul Giorno della Memoria.

"Ringrazio - prosegue Casili - i rappresentanti di Ipsaic (Istituto pugliese per la storia dell’ antifascismo e dell’Italia contemporanea), l’Associazione ‘Treno della Memoria’ e i giovani delle scuole italiane in collegamento streaming con l’aula, per il lavoro di studio e approfondimento che quotidianamente svolgono per rafforzare la memoria e raggiungere consapevolezza delle sofferenze e atrocità che milioni di donne, uomini, bambine e bambini hanno subito per mano nazifascista. La memoria è un bene prezioso per le future generazioni e per questo va alimentata, diffusa e protetta tutti i giorni dell’anno. Quel piano criminale che fu la Shoah vide coinvolti ebrei, rom, sinti, omosessuali e disabili, internati militari e oppositori politici. 

Attraverso la memoria - spiega - si cristallizza quella consapevolezza di questa terribile pagina della nostra storia, fatta di vite, di carne viva, che ci permette di tenere sempre alta l’attenzione contro l’intolleranza, l’indifferenza che ancora oggi possono sfociare in altri orrori e altre  atrocità. Leggere sulla stampa che secondo il rapporto dell’Organizzazione sionista mondiale e dell’Agenzia Ebraica il 2021 è stato l’anno più antisemita dell’ultimo decennio, con una media di 10 episodi al giorno, che potrebbero essere anche di più, considerato che in tanti non denunciano, non può lasciarci indifferenti. Così come è di una gravità inaudita quanto accaduto nei giorni scorsi a Campiglia Marittima, dove un ragazzino di 12 anni è stato aggredito da due coetanee  perché ebreo e preso di mira con insulti antisemiti. Un episodio che va stigmatizzato con fermezza e che sprona tutti noi a farci, ogni giorno, promotori della cultura del rispetto. Il sacrificio di milioni di vite non sia vano, e per questo siamo chiamati tutti, partendo dalle istituzioni, a rispettare, applicare, diffondere i valori di libertà, giustizia, solidarietà e rispetto dei diritti e della dignità di ogni individuo, quei valori sfociati poi nella nostra Carta Costituzionale”, conclude Casili.