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Attraverso la memoria - spiega - si cristallizza quella consapevolezza di questa terribile pagina della nostra storia, fatta di vite, di carne viva, che ci permette di tenere sempre alta l’attenzione contro l’intolleranza, l’indifferenza che ancora oggi possono sfociare in altri orrori e altre atrocità. Leggere sulla stampa che secondo il rapporto dell’Organizzazione sionista mondiale e dell’Agenzia Ebraica il 2021 è stato l’anno più antisemita dell’ultimo decennio, con una media di 10 episodi al giorno, che potrebbero essere anche di più, considerato che in tanti non denunciano, non può lasciarci indifferenti. Così come è di una gravità inaudita quanto accaduto nei giorni scorsi a Campiglia Marittima, dove un ragazzino di 12 anni è stato aggredito da due coetanee perché ebreo e preso di mira con insulti antisemiti. Un episodio che va stigmatizzato con fermezza e che sprona tutti noi a farci, ogni giorno, promotori della cultura del rispetto. Il sacrificio di milioni di vite non sia vano, e per questo siamo chiamati tutti, partendo dalle istituzioni, a rispettare, applicare, diffondere i valori di libertà, giustizia, solidarietà e rispetto dei diritti e della dignità di ogni individuo, quei valori sfociati poi nella nostra Carta Costituzionale”, conclude Casili.