La Puglia e il Salento nei dialetti d’Italia di Michele Loporcaro


VITTORIO POLITO -
È stato pubblicato in questi giorni il volume di Michele Loporcaro “La Puglia e il Salento” per la collana “Dialetti d’Italia” (Edizioni Il Mulino-Itinerari).

Il testo è inteso come una selezione di informazioni rilevanti sui dialetti di Puglia e Salento, da leggersi a sé come accostamento a tali oggetti linguistici o da utilizzare all’università ad esempio per approfondimento monografico entro un corso di dialettologia o linguistica italiana.

Il libro parte da una lunga consuetudine coi dialetti pugliesi iniziata dall’autore nel 1986 con la tesi di laurea “Grammatica storica del dialetto di Altamura”, (pubblicata nel 1988 da Giardini Editori, Pisa). Occuparsi dei dialetti della Puglia implica automaticamente interessarsi anche dei vicini dialetti salentini, non solo per le caratteristiche strutturali comuni, ma anche perché nel Salento va cercato quello che è ad oggi il migliore dizionario etimologico dell’area, il “Vocabolario dei dialetti salentini” di Gerhard Rohlfs. E senza una base etimologica non si può fare una grammatica storica come quel lontano primo volume

Il profilo della regione ha una sua particolarità nella presenza di due macroaree dialettali distinte: la pugliese (a sua volta suddivisibile in due sottoaree) e la salentina. Il libro ne ripercorre a grandi linee la storia linguistica e mette a fuoco le varietà dei due principali centri delle subregioni, Bari e Lecce, presentando esempi di testi dialettali con commento linguistico. Segue la descrizione strutturale dei dialetti organizzata per livelli di analisi: suoni, forme e paradigmi, struttura della frase e lessico. I dati sono presentati attraverso descrizioni ed esempi, e illustrati da cartine che rappresentano la distribuzione territoriale dei fenomeni esaminati.

Si parla dei dialetti di Puglia nel contesto geografico, storico, linguistico. Quest’ultimo include sezioni di fonetica, fonologia, morfologia, sintassi e lessico. Insomma, un testo per “addetti ai lavori” e per tutti coloro, studiosi e non, che desiderano ampliare le proprie conoscenze sui dialetti della nostra terra.

Il testo è corredato di riferimenti bibliografici, indici delle figure, analitico e dei nomi. E non manca neanche la citazione del Dizionario Barese/Italiano e Italiano/Barese “Per non dimenticare” di G. Gioia, G. Mele e F. Signorile (WIP Edizioni) e di una mia intervista a Gigi Andriani, ricercatore all’Università di Utrecht ed esperto dialettologo, per le quali ringrazio il prof. Loporcaro.

Michele Loporcaro è professore ordinario di Linguistica Romanza e Linguistica Storica Italiana all’Università di Zurigo. Premio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei per la linguistica italiana (2012). Tra i suoi libri ricordo “Profilo linguistico dei dialetti italiani” (II ed. Laterza, 2013).

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto