VITTORIO POLITO - È stato pubblicato in questi giorni dalla WIP Edizioni il volume di Massimiliano Ancona “Le bella e il campione. Le fiamme e il sepolcro imbiancato. Quel terribile 1991”, con la prefazione di Pino Ricco.
L’autore, che non è nuovo a trattare questi temi, giornalista e redattore della “Gazzetta dello Sport”, ha collaborato per altre testate come il “Corriere della Sera”, “City”, “Io donna”, ed altre. Ha pubblicato nel 2019 il volume “La Bari dei baresi”, stesso editore.
Questa volta Ancona ci parla e descrive i terribili avvenimenti del 1991, anno in cui è stato incendiato anche il nostro Teatro Petruzzelli, che ancora oggi, a distanza di 30 anni dal rogo, la vicenda non è completamente chiusa.
L’autore in questo volume passa in rassegna oltre 120 avvenimenti: dalla guerra del Golfo Persico, all’attacco delle Torri Gemelle a New York, a Saddam, a tangentopoli, al tramonto del PCI, a Maradona, all’Enciclica di Giovanni Paolo II “Centesimus Annus” per ringraziare Dio, dal quale «discende ogni buon regalo e ogni dono perfetto», alla Coppa dei Campioni, alla guerra dei Balcani, all’arrivo a Bari della “Vlora” con circa ventimila albanesi provenienti dall’Albania, allo scandalo in casa Kennedy, alla nuova Cinquecento, all’eruzione dell’ETNA, alla tragedia della Moby Prince ecc. Insomma un “anno terribile”, come sostiene Ancona, un almanacco che riporta alla mente i molteplici accadimenti.
Pino Ricco, giornalista e già direttore del quotidiano “Barisera”, che firma la prefazione, scrive che “Il 1991 è stato decisamente uno degli anni più tumultuosi dell’ultimo decennio del XX secolo. Lo è stato sia per quanto ha destinato alla storia, sia per quanto ha innescato per gli anni a venire”. E, a proposito degli albanesi a Bari, scrive ancora che: “Non a caso Bari e la Puglia diventarono in quella occasione il simbolo dell’accoglienza e della fratellanza tra i cittadini del mondo. Un valore così alto che molti faticano a comprendere”.
Massimiliano Ancona, scrive sempre Ricco, racconta il 1991 con il ritmo del giornalista e con il piglio dello storico.
Copertina di Fabrizia Piro, Graphic Designer.
Un volume da non perdere!