BARI - “Finalmente la facciata esterna dell’ospedale Moscati si rifà il look. Non solo più bella, ma più efficiente anche sul piano energetico. Sono particolarmente soddisfatto anche perché fin dalla passata legislatura ho pressato, non poco, il governo regionale per raggiungere questo risultato. Però è chiaro che questi lavori potrebbero creare qualche problema di rallentamento dei servizi sanitari offerti, credo che sia opportuno fin d’ora cercare soluzioni, nella consapevolezza che l’ospedale San Cataldo di Taranto non sarà pronto prima dei prossimi tre anni". Così in una nota il Consigliere regionale di FdI, Renato Perrini.
"Una di queste - prosegue - potrebbe essere quella di trasferire nei poliambulatori di Statte e Crispiano, che ci sono e sono anche ampi, qualche servizio che momentaneamente al Moscati non può essere offerto a causa del cantiere. Così facendo utilizzeremmo anche delle strutture sanitarie, dotate già di personale (anche se andrebbe potenziato), che non possono rimanere sottoutilizzate. In questi ambulatori si potrebbero fare anche screening di prevenzione tumori proprio per le due città a ridosso della zona più inquinata del territorio. Nei giorni scorsi ho incontrato la direzione sanitaria della Asl, ho già presentato una richiesta che, se accolta, potrebbe permettere un utilizzo sanitario ad ampio spettro di strutture, macchinari e personale già operatavi”.
"Una di queste - prosegue - potrebbe essere quella di trasferire nei poliambulatori di Statte e Crispiano, che ci sono e sono anche ampi, qualche servizio che momentaneamente al Moscati non può essere offerto a causa del cantiere. Così facendo utilizzeremmo anche delle strutture sanitarie, dotate già di personale (anche se andrebbe potenziato), che non possono rimanere sottoutilizzate. In questi ambulatori si potrebbero fare anche screening di prevenzione tumori proprio per le due città a ridosso della zona più inquinata del territorio. Nei giorni scorsi ho incontrato la direzione sanitaria della Asl, ho già presentato una richiesta che, se accolta, potrebbe permettere un utilizzo sanitario ad ampio spettro di strutture, macchinari e personale già operatavi”.