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Secondo il veterano di Hollywood, infatti, "Sorrentino, che ha scritto oltre che diretto il film, ha creato il suo surrogato Fabietto dal proprio DNA e dalle proprie esperienze e ha ambientato il film nella sua nativa Napoli. Il co-protagonista più importante di Fabietto non è un membro del meraviglioso cast bensì la città stessa".
"L'amore di Sorrentino per Napoli - continua De Niro - si condivide da subito nelle prime inquadrature bellissime di un avvicinamento aereo alla città dal Golfo di Napoli. Amore che si vede nel suo affetto per la varietà dei personaggi della storia: eccentrici, spesso molto divertenti, "larger than life", appassionati, pieni di gioia e speranza. Sono stato a Napoli solo poche volte, ma per me questo film è decisamente napoletano nel modo in cui molti dei film di Martin Scorsese (Wolf of Wall Street, Al di là della vita, Mean Streets, Taxi Driver, ecc.) come molti altri film di Woody Allen (Annie Hall, Broadway Danny Rose, Manhattan, ecc.) sembrano essenzialmente New York City".
Poi conclude: "Napoli per molti versi mi ricorda la New York italo-americana che amo. La posizione dell'Italia meridionale serve bene la narrazione di Sorrentino. Lui dice: "La realtà è solo il punto di partenza per una storia. Deve essere reinventata. Qui a Napoli abbiamo un modo divertente di reinventare i ricordi"".
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