Rinviata l'entrata in vigore delle sanzioni per chi non accetta pagamenti col Pos
ROMA - Sembrava fatta, ma è arrivato l'ennesimo rinvio. Gli
esercenti e i professionisti 'furbetti' che non
accettano né carte né bancomat potranno farlo
ancora, di fatto, almeno per un anno ancora.
Il Decreto Recovery, infatti, convertito in legge a fine dicembre con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre, registra un emendamento che introduce da gennaio 2023 una sanzione “pos” di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione a carico degli esercenti o professionisti che rifiutano pagamenti a mezzo carte di credito, carte di pagamento, prepagate, e, in genere, mezzi di pagamento elettronici. Insomma, diventa fattuale l’obbligo Pos che c’è già dal 2015 ma finora senza sanzioni.
La prima versione dell’emendamento indicava come termine gennaio 2022.
Questa previsione realizzerebbe una stretta all’utilizzo del denaro contante nelle transazioni commerciali che si aggiungerebbe alla riduzione del limite ai pagamenti in contanti, già disposta a partire al 1° gennaio 2022, a € 999,99 rispetto agli attuali € 1.999,99.
Tuttavia la norma sarà di difficile attuazione, perché di fatto imporrà un obbligo di denunzia a carico dell’utente verso l’esercente, trasferendo di fatto ai cittadini ruoli di “polizia”.
Il Decreto Recovery, infatti, convertito in legge a fine dicembre con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre, registra un emendamento che introduce da gennaio 2023 una sanzione “pos” di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione a carico degli esercenti o professionisti che rifiutano pagamenti a mezzo carte di credito, carte di pagamento, prepagate, e, in genere, mezzi di pagamento elettronici. Insomma, diventa fattuale l’obbligo Pos che c’è già dal 2015 ma finora senza sanzioni.
La prima versione dell’emendamento indicava come termine gennaio 2022.
Questa previsione realizzerebbe una stretta all’utilizzo del denaro contante nelle transazioni commerciali che si aggiungerebbe alla riduzione del limite ai pagamenti in contanti, già disposta a partire al 1° gennaio 2022, a € 999,99 rispetto agli attuali € 1.999,99.
Tuttavia la norma sarà di difficile attuazione, perché di fatto imporrà un obbligo di denunzia a carico dell’utente verso l’esercente, trasferendo di fatto ai cittadini ruoli di “polizia”.