BRINDISI - “Ci sono circa 45mila operatori sanitari che non hanno fatto la terza dose. Mi pare un grave pericolo che gli ordini professionali devono scongiurare al più presto, comunicando al datore di lavoro l’inadempimento così da consentire la sospensione e l’applicazione di tutte le sanzioni previste dalla legge statale e regionale”. Lo dichiara il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Mentre si discute giustamente sul divieto di accesso su tutti i luoghi di lavoro senza la vaccinazione, risultano 141.235 operatori sanitari vaccinati con prima dose, 134.766 con seconda dose e 90.805 con terza dose booster. Ne deriva che 6.469 non hanno ancora fatto la seconda dose e 43.961 la terza. Sulla base di questi numeri, altamente pericolosi ai fini del contenimento della pandemia e della migliore e più efficace risposta del servizio sanitario regionale, dovrebbe essere stata erogata una gran quantità di sospensioni dal lavoro e di sanzioni pecuniarie. E invece non mi pare che si possa dire che stia andando così. Mi appello pertanto agli ordini professionali, affinché s’adoperino a segnalare ai datori di lavoro sia i casi di omissione e differimento per motivi legittimi che i casi di rifiuto ingiustificato, al fine di poter applicare la sanzione e eliminare tutte le fonti di pericolo dagli ospedali o dalle residenze socio-sanitarie. Vorrei ricordare che ai sensi del Decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato n. 233 del 1946, la mancata segnalazione comporta lo scioglimento dell’ordine professionale interessato”.
“Mentre si discute giustamente sul divieto di accesso su tutti i luoghi di lavoro senza la vaccinazione, risultano 141.235 operatori sanitari vaccinati con prima dose, 134.766 con seconda dose e 90.805 con terza dose booster. Ne deriva che 6.469 non hanno ancora fatto la seconda dose e 43.961 la terza. Sulla base di questi numeri, altamente pericolosi ai fini del contenimento della pandemia e della migliore e più efficace risposta del servizio sanitario regionale, dovrebbe essere stata erogata una gran quantità di sospensioni dal lavoro e di sanzioni pecuniarie. E invece non mi pare che si possa dire che stia andando così. Mi appello pertanto agli ordini professionali, affinché s’adoperino a segnalare ai datori di lavoro sia i casi di omissione e differimento per motivi legittimi che i casi di rifiuto ingiustificato, al fine di poter applicare la sanzione e eliminare tutte le fonti di pericolo dagli ospedali o dalle residenze socio-sanitarie. Vorrei ricordare che ai sensi del Decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato n. 233 del 1946, la mancata segnalazione comporta lo scioglimento dell’ordine professionale interessato”.