Bari, piano operativo a contrasto e a tutela degli anziani e delle persone fragili: i dati al 31 gennaio


BARI - L’assessora Francesca Bottalico rende noti i primi dati relativi agli interventi realizzati nell’ambito del Piano operativo cittadino per l’emergenza freddo predisposto dall’assessorato comunale al Welfare in collaborazione con le realtà della rete cittadina per il contrasto alla povertà estrema al fine di fronteggiare le criticità che si presentano nel periodo invernale, con particolare riferimento a persone senza dimora, soggetti fragili e anziani soli.

Di seguito, in sintesi, i dati relativi ai principali interventi effettuati dal 10 dicembre al 31 gennaio scorsi.

Per quanto riguarda i servizi rivolti in particolare agli anziani fragili a rischio isolamento sociale, a cura dei Municipi e della cooperativa sociale GEA, lo Sportello psicologico per over 65 è entrato in contatto con 52 persone, mentre 168 sono stati i contatti relativi al monitoraggio telefonico effettuato nell’ambito del progetto Sorveglianza attiva e 262 le telefonate ricevute dagli operatori del Telefono amico. Nello stesso lasso di tempo sono 538 gli anziani che hanno partecipato ad attività di socializzazione promosse presso i centri comunali per persone anziane.

Il centro polifunzionale Casa delle Culture, gestito dalla cooperativa San Giovanni di Dio, ha allestito 35 posti letto aggiuntivi dedicati all’accoglienza straordinaria in questo periodo di grande freddo ed è ora impegnato a definire un protocollo d’intesa con l’associazione InConTra che consentirà ai suoi ospiti di affiancare i volontari dell’associazione nelle operazioni di consegna di beni e alimenti a domicilio in favore degli anziani del territorio.

Inoltre gli operatori del centro hanno creato una banca dati dedicata al servizio di assistenza domiciliare per persone anziane e con disabilità a disposizione delle famiglie che ne facciano ricerca.

Ad Area 51, il centro polifunzionale per il contrasto alla povertà estrema, sono stati distribuiti 9.796 pasti tra colazione, pranzo e cena. In merito agli altri servizi forniti, 2.119 sono stati gli accessi per docce e servizi igienici, 2.004 gli accessi allo sportello del Segretariato sociale, 496 per i servizi tra distribuzione indumenti e deposito bagagli e 632 per servizi di altre tipologie.

La rete delle parrocchie della Caritas diocesana, invece, ha provveduto alla distribuzione di 12.468 pasti complessivi su tutto il territorio cittadino.

Nel periodo in esame l’Unità di strada comunale Care for People ha effettuato 55 interventi (52 in favore di uomini e 3 in favore di donne) intercettando 17 nuovi utenti.

Grazie all’impegno dell’associazione di volontariato InConTra, dal 10 dicembre al 31 gennaio oltre 1.100 famiglie fragili della città hanno ricevuto un supporto alimentare: sono stati distribuiti 4.600 kg di pasta, 4.600 lt di latte, 700 lt di olio di semi e olio di oliva, 1.200 kg di riso, 2.000 confezione di legumi e 2.800 barattoli di pelati ed altri prodotti nello stesso quantitativo, oltre a coperte e indumenti invernali.

Presso la mensa sociale di piazza Balenzano, inoltre, i volontari dell’associazione hanno assicurato nelle ore serali 3.120 pasti, 2.500 litri di latte, 520 kg di pasta, 416 kg di pane e focaccia, distribuendo anche 1000 mascherine, altrettanti kit di igiene personale e sanitario e oltre 600 coperte.

Nelle ore diurne, sempre in piazza Balenzano, attraverso il servizio del caffè letterario realizzato in collaborazione con la rete di Bari Social Book, sono stati serviti 1.500 lt di latte caldo, 220 kg di focaccia, 3.500 caffè, medicinali da banco e donati circa 200 libri in diverse lingue tra romanzi, fumetti e libri illustrativi di scienze, geografia e storia, con una media di utenti pari a circa 60 persone al giorno.

Attraverso l'Unità di strada serale (dalle ore 21.30 alle 24) e notturna (nelle notti in cui sono state registrate temperature intorno allo zero) è stata assicurata assistenza a 48 persone senza dimora attraverso la distribuzione di circa 420 lt di latte caldo, 1.980 kit alimentari, 450 kit sanitari, 350 coperte nonché capi di abbigliamento invernali.

Sempre dal 10 dicembre al 31 gennaio l’equipe del PIS - Pronto intervento sociale ha ricevuto 383 segnalazioni, effettuando 32 interventi in loco e procedendo a 41 inserimenti in emergenza presso il centro di accoglienza notturna Andromeda, 4 nella Chill House, 8 inserimenti in Comunità per minori. Le principali criticità hanno riguardato persone senza dimora, migranti e con problemi di dipendenza e patologie psichiatriche.

Negli spazi di Andromeda hanno trovato accoglienza notturna 64 ospiti, di cui 51 uomini e 13 donne.

Quanto al Segretariato sociale, servizio articolato negli sportelli presenti nei cinque Municipi, oltre che presso la ripartizione Servizi alla persona, e che si avvale inoltre dello sportello sperimentale itinerante “On The Road”, nello stesso periodo ha registrato 652 accessi: la gran parte delle richieste ha riguardato i servizi di accoglienza rivolti ad adulti e famiglie in povertà estrema (121), le prestazioni offerte presso Area 51 (116), gli interventi sociali dedicati agli anziani (111) e il servizio di assistenza domiciliare a loro dedicato (45) e la localizzazione delle mense sociali (35).

Si ricorda che, in concomitanza con il brusco calo delle temperature, già da 10 giorni tutte le strutture di accoglienza della rete del Welfare comunale restano aperte h24 per consentire alle persone in difficoltà di trovare riparo e ristoro, misura che è stata prorogata per un’altra settimana e che rimarrà in vigore finché sarà necessario.

All’interno di ogni Condominio sociale viene garantita la somministrazione di pasti e sono assicurati servizi di accoglienza, orientamento e igiene personale, mentre le strutture di accoglienza notturna assicurano agli ospiti colazione e snack, indirizzandoli per i pasti principali presso le mense sociali cittadine.

Infine, nelle strutture semi-residenziali avviate in questi anni, sono complessivamente 504 i posti di accoglienza attivi (sono esclusi dal conteggio i posti riservati nelle comunità per minori, per madri e figli e nelle case rifugio).

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