La Puglia guarda al futuro della Medicina generale: oggi a Bari il concorso nazionale per 226 posti in tutta la regione
BARI - Anche la Puglia guarda al futuro della Medicina generale. Oggi a Bari, come nel resto d’Italia, è in corso la prova unica del concorso nazionale destinato a formare nuovi medici di Medicina generale. Sono 264 i partecipanti provenienti da diverse regioni del Centro-Sud su 385 candidati ammessi al Corso triennale di Formazione Specifica in Medicina Generale della Regione Puglia (triennio 2021/2024) che prevede nel complesso 226 posti.
“E’ una giornata importante – dichiara l’assessore alla Sanità, Rocco Palese – ringrazio la struttura e la commissione che hanno consentito il corretto svolgimento di questa procedura concorsuale, faccio un grande in bocca al lupo ai partecipanti, nella piena consapevolezza che rappresentano il futuro del sistema sanitario pugliese, anche alla luce degli sviluppi determinati dal Pnrr che vede il territorio come uno dei protagonisti principali dell'assistenza sanitaria futura.”
L’unica prova in forma scritta si sta svolgendo nel nuovo padiglione della Fiera del Levante, nell’ambito della procedura selettiva che oggi è in corso in tutte le regioni italiane. A coordinare la selezione, Antonella Caroli, dirigente Servizio strategie e governo dell'assistenza territoriale della Regione Puglia. “Il concorso di oggi è una opportunità – ha commentato Caroli - per il sistema sanitario nazionale e pugliese perché l’assistenza territoriale è una risorsa, come ci ha insegnato l’emergenza Covid, per ridurre le ospedalizzazioni e il ruolo del medico di Medicina generale è strategico nella gestione del paziente, ancora di più se consideriamo le cronicità, l’invecchiamento della popolazione e quindi la necessità che il medico di base possa rappresentare il luogo di cura più prossimo.”
La commissione è presieduta da Pietro Scalera e composta da Maria Zamparella e Giuseppe Bartucci. L’organizzazione del concorso è stata infine supportata dalla ASL di Bari, forte dell’esperienza maturata nei due anni di pandemia nell’allestimento e gestione di prove concorsuali che, per l’elevato numero di candidati, necessitano di percorsi adeguati e misure di prevenzione, oltre a quanto previsto in materia di certificazione verde Covid-19, per consentire lo svolgimento della prova scritta nella massima tranquillità e sicurezza.