Oggi San Valentino e domani San Faustino. Proteggono innamorati e single


VITTORIO POLITO - Oggi si festeggia San Valentino, sacerdote romano, martirizzato nel 270, per aver convertito il prefetto Asterio e tutta la sua famiglia. Flagellato e decapitato, Valentino fu sepolto lungo la via Flaminia, dove sorse la Basilica a lui dedicata.

La notorietà di San Valentino, quale patrono degli innamorati, deriva, oltre che dalla famosa storia di Serapia e Sabino, da altre storie e curiosità nelle quali sono interessati anche bambini, colombi e l’Amleto di Shakespeare.

San Valentino coltivava un grande giardino affiancato ad un prato, consentendo ai bambini di giocare liberamente. Egli si affacciava di tanto in tanto dalla sua cappella per sorvegliarli e deliziarsi della loro chiassosa vivacità. Quando calava la sera egli scendeva in giardino incontrava i bambini e, benedicendoli, dava a ciascuno un fiore con la raccomandazione di portarlo alla mamma, alimentando così il rispetto per i genitori.

San Valentino è ricordato, come detto, anche nell’Amleto di Shakespeare che nel quarto atto (scena V), è citato da Ofelia. La giovane donna, che è alla presenza della madre di Amleto, Geltrude, e del suo patrigno, il re Claudio, così recita:

“Sarà domani San Valentino,

“ci leveremo di buon mattino,
“alla finestra tua busserò,
“la Valentina tua diventerò.
“Allora egli si alzò,
“delle sue robe tutto si vestì,
“la porta della camera le aprì,
“ed ella non più vergine ne uscì”.

“Per Gesù, per la Santa Carità,

“ahimè, quanta vergogna ci verrà!

“I giovani lo fanno,
“incuranti del danno,

“e del biasimo che gliene verrà.
“Dice lei: “promettesti di sposarmi,
“prima di rovesciarmi.
“Dice lui: "Avrei fatto quel che ho detto,
“se non fossi venuta nel mio letto.”

 

Il patronato di san Valentino sui fidanzati si fonda su un antico scritto dell’inglese Geoffrey Chaucer, il quale racconta soltanto come nel giorno di san Valentino gli uccellini iniziassero le loro danze d’amore: ma nulla di più! Poi, pochi decenni fa, è intervenuta la commercializzazione consumistica della ricorrenza e la Chiesa, come già nei primi secoli, aveva inglobato alcune festività paganeggianti, ha cercato di «santificare» anche queste manifestazioni moderne, promuovendo tra i fidanzati una maggiore consapevolezza verso il Sacramento del matrimonio. Su questo Santo circolano molte leggende, anche banali, ma queste sono altre storie.

Molti santi hanno portato questo nome, tra i tanti che la Chiesa venera, ricordiamo: un vescovo, morto nel 273, patrono di Terni, venerato il 7 gennaio e, in alcuni luoghi, il 14 febbraio; un vescovo di Terracina, commemorato il 16 marzo; un vescovo di Genova, il 2 maggio, un vescovo di Treviri, il 16 luglio; un vescovo di Verona, il 26 luglio; un papa, morto nell’anno 827.

Papa Valentino, al secolo Valentino Leoni, unico con questo nome, era figlio di un certo Leonzio, di lui si sa molto poco, pare che il suo pontificato non durò più di 40 giorni. Era romano di nascita e venne nominato diacono dal Papa Pasquale I. Giudicato dalla nobiltà e dal clero degno della sede apostolica, fu portato in trionfo in Laterano e successivamente consacrato e incoronato in San Pietro. Il povero Valentino era malaticcio e debole e, forse, il suo cuore non resse a tale impegno al punto che mancò il tempo per comunicare all’Imperatore la sua elezione.

Dopo San Valentino, festa degli innamorati, oggi, in virtù della “par condicio” è stata istituita anche la festa di San Faustino, protettore dei ‘single’. E, dal momento che essere ‘single’ è diventata quasi una norma, e non mi riferisco solo ai pensionati abbandonati al loro destino, ma a persone, anche professionalmente impegnate, che per scelta di vita o per difficoltà ad incontrare una gradevole compagnia, restano soli, c’è San Faustino, che si festeggia, guarda caso, il 15 febbraio, come per una ideale continuità proteggendo anche questi ultimi.

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