Ospedale di Altamura, Oncologia al tempo del Covid: l’attività non si è mai fermata, come nell’intero Presidio
BARI - L’Oncologia del “Perinei” è aperta e funzionante, così come tutto l’Ospedale. L’attivazione del Centro Covid, relativamente al sesto piano del Presidio in cui sono ospitati i riconvertiti reparti di Malattie Infettive e Medicina, non impedisce che l’assistenza sanitaria si svolga normalmente sia nel Day Service oncologico sia nelle altre articolazioni operative dell’Ospedale che, di fatto, sta rispondendo con tutte le risorse a disposizione all’emergenza sanitaria.
Le caratteristiche strutturali e logistiche del “Perinei” garantiscono infatti che le attività Covid e quelle non Covid (in altre 20 unità operative tra reparti e servizi), sia di ricovero sia ambulatoriali, possano essere effettuate in sicurezza grazie a spazi e percorsi completamente isolati e separati. «Per far fronte all’emergenza - chiarisce la dr.ssa Annalisa Altomare, della Direzione Medica – abbiamo moltiplicato gli sforzi, da un lato per adattare la struttura alla diversa domanda di salute che il Covid 19 impone, dall’altro per riorganizzare il lavoro nelle unità operative. Pur avendo il Centro Covid impegnato in prima linea, stiamo sperimentando nel resto del Presidio la nostra capacità di garantire assistenza sanitaria all’utenza non Covid. La pandemia esiste e perciò dobbiamo assicurare la migliore Sanità possibile e dobbiamo farlo in sicurezza. Stiamo gestendo al nostro interno anche i pazienti ricoverati per altre patologie che risultino positivi durante il ricovero. L’Ospedale e gli operatori stanno facendo notevoli sacrifici, perciò all’utenza chiediamo consapevolezza e condivisione».
La vicenda dell’Oncologia è a suo modo emblematica. Il reparto, diretto dalla dr.ssa Rita Maria Calabrese, ha dovuto cedere i suoi spazi al Centro Covid, con il trasferimento – in 24 ore - dal sesto al quarto piano negli ambienti della Riabilitazione, peraltro senza mai interrompere alcuna terapia. «Lo spazio a disposizione è inferiore – conferma la dr.ssa Altomare - ma le attività di terapia sono rimaste identiche, così come il personale: due oncologi, cinque infermieri e due unità di personale ausiliario. Naturalmente, a fine emergenza, l’obiettivo è ripristinare la situazione com’era in precedenza».
A disposizione ci sono quattro stanze per la chemioterapia, ognuna dotata di tre poltrone per le infusioni in modo da garantire il necessario distanziamento, una medicheria, la stanza dei medici e quella per gli infermieri, oltre agli ambienti di servizio. Immutate le attività di Day Service, dalla terapia antiblastica endovena in sede a quella orale effettuabile a domicilio sotto controllo medico, ma anche trasfusioni, visite specialistiche, esami, terapie di supporto e follow up, compreso il supporto psicologico – con un'agenda Cup dedicata - assicurato dalla dr.ssa Caterina Spano, nonché consulenze in sede e contatti telefonici e telematici continuativi.
Un ventaglio completo di servizi e terapie oncologiche di cui usufruiscono più di 100 pazienti al mese, per la chemioterapia endovenosa, e un numero anche superiore per la terapia orale a domicilio, per la quale vengono impiegate terapie innovative e personalizzate, anche con l’uso di farmaci biologici.
Ai pazienti, che arrivano da un territorio ampio comprendente Altamura, Gravina Santeramo, Ruvo, Palo del Colle, Corato, Molfetta, Poggiorsini, Bari e Acquaviva, l’Oncologia ha anche assicurato la protezione del vaccino: quasi 400 vaccinati con tre dosi e un’attività di recupero per chi ha dovuto differire la vaccinazione anti-Covid per motivi clinici. «Ogni giorno facciamo almeno 10 chemio, visite, consulenze – ricorda la dr.ssa Calabrese – e non ci siamo mai fermati, nemmeno durante il trasferimento. Tutti gli operatori sanitari lavorano con spirito di condivisione tra di loro e con le altre unità operative, ma soprattutto con spirito di servizio nei confronti dei pazienti, perché il nostro unico obiettivo è curare al meglio la loro salute. E, nonostante il Covid, riusciamo a farlo senza alcuna lista d’attesa, nel rispetto dei tempi previsti per le urgenze oncologiche».