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"Gli ucraini che sono rimasti nelle zone invase lo hanno fatto principalmente perché non hanno soldi, non hanno niente, nessun altro posto dove andare. O per via di genitori anziani o malati che era impossibile muovere. Tanti di quelli che si sono trasferiti lo hanno fatto subito oltre la linea di combattimento, per rimanere vicini alle loro case". Insomma, "sono pronti a difendere il loro Paese, lo spirito è combattivo... L'Ucraina è cambiata molto dal 2014 e questo mi fa molto piacere. Anche le donne, dopo qualche lacrima, sono pronte a difendersi". Infatti, parenti e amici contattati questa mattina al telefono "sono preoccupati, ma non c'è il panico", spiega Poplavska, la cui famiglia al momento si trova a Kiev.
Chi di certo non può difendersi sono I bambini. "Vogliamo cercare di proteggere loro e le donne incinta, bisogna aiutarli perché gli uomini possano combattere tranquilli che qualcuno si sta occupando della loro famiglia", racconta Poplavska. "Vediamo di organizzarci contattandoci a vicenda per capire come spostarsi, cosa possiamo offrire. Abbiamo tante persone Ucraine che potrebbero magari offrire ospitalità a donne e bambini. Intanto stiamo raccogliendo informazioni e dando informazioni, cercheremo di coordinare le persone che non si conoscono per poter fornire un qualche aiuto e informazioni su dove si potrebbe andare". E qualche richiesta sarà rivolta anche alle istituzioni italiane: "ci consulteremo e formuleremo le nostre richieste concrete di collaborazione e sostegno", afferma Poplavska.
Intanto sarà fondamentale sensibilizzare e coinvolgere la popolazione italiana, che non conosce bene l'Ucraina e la sua situazione. "Domenica stiamo organizzando una manifestazione per la pace contro l'aggressione della Russia. Ci troveremo alle 11 in piazza a Portogruaro, vogliamo spiegare agli italiani e fargli conoscere la situazione". Perché al momento "c'è tanta manipolazione dell'informazione, è normale, l'Ucraina è abbastanza sconosciuta per gli italiani". Inoltre "il 4 marzo faremo un incontro intitolato 'Ucraina terra di confine, terra d'Europa', per far conoscere di più la storia e la posizione del Paese e sensibilizzare l'opinione pubblica", conclude Paplovska. "Questa mattina ho già ricevuto molte telefonate da amici e conoscenti italiani che hanno espresso la loro solidarietà e proposto forme di aiuto. Voglio ringraziare tutti gli italiani da parte di tutti gli ucraini".
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