Ucraina: anche le donne, dopo le lacrime, pronte a difendersi

(Veperemen)
(Agenzia DIRE) Venezia - "L'Ucraina si sente un popolo europeo, gli ucraini non si sentono russi. Tanto è vero che nel referendum del 1991 la maggioranza del Paese, compresi Crimea e Donbass, hanno votato per l'indipendenza dell'Ucraina che è stata riconosciuta da tutto il mondo". Lo spiega alla 'Dire' Alyona Poplavska, presidente dell'associazione culturale Roskolana, nata nel 2005 a Portogruaro, provincia di Venezia, per assistere e aiutare cittadini ucraini immigrati nel territorio del Veneto Orientale e nelle zone vicine e rappresentare i loro interessi e necessità. "Certo, è vero che molti ucraini hanno parenti e amici in Russia e soffrono per questa situazione. Ma questi legami non vogliono dire che gli ucraini non sono pronti a difendere il loro Paese da quei russi che lo vogliono invadere. È brutto soprattutto per chi ha dall'altra parte parenti o amici, ma quelli che vengono a ucciderci non possono essere nostri amici", continua Poplavska.

"Gli ucraini che sono rimasti nelle zone invase lo hanno fatto principalmente perché non hanno soldi, non hanno niente, nessun altro posto dove andare. O per via di genitori anziani o malati che era impossibile muovere. Tanti di quelli che si sono trasferiti lo hanno fatto subito oltre la linea di combattimento, per rimanere vicini alle loro case". Insomma, "sono pronti a difendere il loro Paese, lo spirito è combattivo... L'Ucraina è cambiata molto dal 2014 e questo mi fa molto piacere. Anche le donne, dopo qualche lacrima, sono pronte a difendersi". Infatti, parenti e amici contattati questa mattina al telefono "sono preoccupati, ma non c'è il panico", spiega Poplavska, la cui famiglia al momento si trova a Kiev.

Chi di certo non può difendersi sono I bambini. "Vogliamo cercare di proteggere loro e le donne incinta, bisogna aiutarli perché gli uomini possano combattere tranquilli che qualcuno si sta occupando della loro famiglia", racconta Poplavska. "Vediamo di organizzarci contattandoci a vicenda per capire come spostarsi, cosa possiamo offrire. Abbiamo tante persone Ucraine che potrebbero magari offrire ospitalità a donne e bambini. Intanto stiamo raccogliendo informazioni e dando informazioni, cercheremo di coordinare le persone che non si conoscono per poter fornire un qualche aiuto e informazioni su dove si potrebbe andare". E qualche richiesta sarà rivolta anche alle istituzioni italiane: "ci consulteremo e formuleremo le nostre richieste concrete di collaborazione e sostegno", afferma Poplavska.

Intanto sarà fondamentale sensibilizzare e coinvolgere la popolazione italiana, che non conosce bene l'Ucraina e la sua situazione. "Domenica stiamo organizzando una manifestazione per la pace contro l'aggressione della Russia. Ci troveremo alle 11 in piazza a Portogruaro, vogliamo spiegare agli italiani e fargli conoscere la situazione". Perché al momento "c'è tanta manipolazione dell'informazione, è normale, l'Ucraina è abbastanza sconosciuta per gli italiani". Inoltre "il 4 marzo faremo un incontro intitolato 'Ucraina terra di confine, terra d'Europa', per far conoscere di più la storia e la posizione del Paese e sensibilizzare l'opinione pubblica", conclude Paplovska. "Questa mattina ho già ricevuto molte telefonate da amici e conoscenti italiani che hanno espresso la loro solidarietà e proposto forme di aiuto. Voglio ringraziare tutti gli italiani da parte di tutti gli ucraini".

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