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NICOLA ZUCCARO - Bari, mercoledì 14 marzo 2007. Alle ore 11.00, dopo essere atterrato in una città blindata con 1.500 uomini schierati per la sicurezza e con mezz'ora di ritardo rispetto alla tabella di marcia, Vladimir Putin arriva a Piazza della Libertà per l'inizio del vertice Italia-Russia. Accolto dal premier Romano Prodi e dagli onori militari resi da uno schieramento interforze, il presidente russo fa il suo ingresso nel palazzo della Prefettura, dove inizierà il colloquio bilaterale con il presidente del Consiglio dei Ministri.
Durato più di 1 ora, affronterà temi quali i diritti umani, l'energia, la cooperazione industriale, i conflitti in Afghanistan e in Kosovo. A questo incontro, seguirà la firma di 10 accordi presso il Castello Svevo ed il pranzo a base di specialità locali. Dopo la conferenza stampa pomeridiana svoltasi congiuntamente con Prodi al Teatro Piccinni, Putin visiterà la Basilica di San Nicola. Qui, con un atto di devozione molto intenso, si inchinerà e bacerà la tomba del Santo venerato anche in Russia.
All'uscita dal tempio nicolaiano, Putin raggiungerà la Chiesa Russa a bordo della limousine nera scortata da 30 auto blu e si dirigerà verso la Chiesa Russa, salutando lungo il percorso anche i cameramen e i reporter posizionati all'uscita da Largo Papa Urbano II. La visita al luogo di culto ortodosso ubicato in Corso Benedetto Croce ufficializzerà la cessione del relativo immobile da parte dello Stato Italiano alla Federazione Russa.
Sarà non solo il suggello, ma anche il momento conclusivo di una giornata che a 15 anni di distanza, per la stretta attualità legata al conflitto tra Russia e Ucraina, entra a pieno titolo nella storia contemporanea di Bari.