BARI - Continua ad essere alta la preoccupazione degli autotrasportatori di Taranto che fino a qualche giorno fa ha protestato, con il blocco dei propri mezzi pesanti sulla statale 106 e la statale 100, contro i costi insostenibili del carburante e l'aumento dei costi di gestione.
Dopo l'incontro della scorsa settimana tra l'Unione delle associazioni nazionali dell'autotrasporto (Unatras) e il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili presieduto dalla Viceministra Bellanova, il Governo ha approvato nelle scorse ore il cosiddetto Decreto Energia che contiene anche alcune misure per il comparto dell’autotrasporto con un primo immediato sostegno pari a 80 milioni di euro per per compensare parzialmente l’aumento dei costi di gestione delle imprese di autotrasporto.
Si tratta di una misura che sin da subito le imprese hanno ritenuto insoddisfacente perché incapace di risolvere le problematiche ben più complesse e che affliggono la categoria da oltre dieci anni.
«Oltre ad essere insufficienti, queste risorse finiranno per ristorare solo le aziende strutturate meglio e con un fatturato largamente superiore a quello delle imprese più piccole, tale da poter accedere ad esempio agli sconti sul pedaggio autostradale. - spiega Giacinto Fallone, referente della categoria autotrasporto di Casartigiani Taranto - Le accise sul gasolio poi, valgono solo per i mezzi più moderni (Euro5, Euro6). Ma come faccio a rinnovare il parco mezzi se a stento riesco a pagare il mio autista?».
Gli autotrasportatori sono scontenti, arrabbiati, indignati. Non escludono per questo un fermo dei mezzi.
«Il costo del carburante aumenta di giorno in giorno. In queste condizioni, è inutile lavorare. - fanno sapere - Noi abbiamo una sola richiesta: vogliamo pagare meno il gasolio».
Si tratta di una misura che sin da subito le imprese hanno ritenuto insoddisfacente perché incapace di risolvere le problematiche ben più complesse e che affliggono la categoria da oltre dieci anni.
«Oltre ad essere insufficienti, queste risorse finiranno per ristorare solo le aziende strutturate meglio e con un fatturato largamente superiore a quello delle imprese più piccole, tale da poter accedere ad esempio agli sconti sul pedaggio autostradale. - spiega Giacinto Fallone, referente della categoria autotrasporto di Casartigiani Taranto - Le accise sul gasolio poi, valgono solo per i mezzi più moderni (Euro5, Euro6). Ma come faccio a rinnovare il parco mezzi se a stento riesco a pagare il mio autista?».
Gli autotrasportatori sono scontenti, arrabbiati, indignati. Non escludono per questo un fermo dei mezzi.
«Il costo del carburante aumenta di giorno in giorno. In queste condizioni, è inutile lavorare. - fanno sapere - Noi abbiamo una sola richiesta: vogliamo pagare meno il gasolio».
Sul fronte dei costi dell'energia le misure previste, a detta dell'Unatras, «non sono adeguate per il settore, per cui è urgente prevedere una misura emergenziale utile a contrastare la dinamica ancora al rialzo del prezzo dei carburanti, che sta determinando l'impossibilità di continuare a svolgere l'attività di autotrasporto merci».
Il coordinamento unitario delle associazioni nazionali dell’autotrasporto, su deliberazione dei propri organi esecutivi, ha chiarito dettagliatamente al Ministero gli ambiti di intervento necessari, sui quali è stato assicurato da parte del Governo l’impegno per tradurle in norme, che dovrebbero essere inserite in un decreto legge “infrastrutture” di prossima emanazione.
«Bisogna fare in fretta se si vogliono evitare pesanti ripercussioni pesanti per l’economia -riferisce il segretario provinciale Stefano Castronuovo - Se gli autotrasportatori dovessero sospendere la loro attività per carenza di liquidità potrebbe esserci la paralisi totale del settore e dunque si avrebbero seri problemi di approvvigionamento merci. Facciamo appello alla politica perché come già ribadito dalle sigle nazionali, si assuma la responsabilità delle scelte e dia risposte concrete nei prossimi giorni ad una categoria in gravissima difficoltà».
Tags
Economia